Tutti gli inizi (di settimana) sono difficili ;-). Vogliamo renderveli un po’ più spensierati, con qualche buona citazione o battuta di spirito a volte profonde e a volte meno. Iodonna vi augura un buon inizio della settimana.
Amelia Mary Earhart (* 24 luglio 1897 ad Atchison, Kansas; scomparsa il 2 luglio 1937 nell’Oceano Pacifico, dichiarata morta il 5 gennaio 1939) è stata una pioniera dell’aviazione e attivista per i diritti delle donne statunitense.
Nell’aprile del 1928 il capitano Hilton H. Railey le propone di essere la prima donna ad attraversare l’Atlantico e il 17 giugno, dopo diversi rinvii dovuti alle brutte condizioni del tempo, decollano con Amelia Earhart il pilota Stultz e il co-pilota e meccanico Gordon, a bordo di un Fokker F.VII, chiamato Friendship (amicizia). Sebbene Amelia sia relegata a poche funzioni, quando il team arriva in Galles ventuno ore dopo, gli onori sono quasi tutti per lei. Anche il Presidente Coolidge le invia con un cablogramma le sue personali congratulazioni.
L’8 aprile 1931, pilotando un autogiro Pitcairn PCA-2, stabilisce il record mondiale di altitudine, raggiungendo i 18 415 piedi (5 613 metri).
All’inizio del 1932 nessun altro pilota, a parte Lindbergh, aveva compiuto la trasvolata in solitaria dell’Oceano Atlantico. Ci riesce Lady Lindy, come viene soprannominata, completando l’impresa il 21 maggio con un Lockheed Vega equipaggiato con segnatempi Wittnauer,[2] impiegando quattordici ore e cinquantasei minuti per volare da Terranova a Londonderry nell’Irlanda del Nord.
Il 24 agosto 1932 è la prima donna ad attraversare in volo gli Stati Uniti senza scalo, partendo da Los Angeles e arrivando a Newark (New Jersey). Sempre determinata e con l’intento di arrivare dove altri avevano fallito, diventa la prima aviatrice ad attraversare il Pacifico, da Oakland ad Honolulu, nelle Hawaii.