Tutti gli inizi (di settimana) sono difficili. Vogliamo renderveli un po’ più spensierati, con qualche buona citazione o battuta di spirito a volte profonde e a volte meno.
Iodonna vi augura un buon inizio della settimana.
Questa settimana con Marina Abramović
Marina Abramović é una performance artist serba nata il 30 novembre 1946 a Belgrado, allora parte della Jugoslavia. Cresciuta in una famiglia di partigiani durante la Seconda Guerra Mondiale, ha studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Belgrado e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Zagabria.
È conosciuta per le sue performance che spesso mettono in gioco la sua stessa salute e sicurezza, esplorando i limiti del corpo umano e la relazione tra artista e pubblico. Alcune delle sue opere più famose includono **Rhythm 10** (1973), in cui ha usato coltelli per pungere le dita, e **Rhythm 0** (1974), in cui ha permesso al pubblico di usare 72 oggetti su di lei, tra cui una pistola. Negli anni ’70 e ’80, ha collaborato con l’artista tedesco Ulay, con cui ha esplorato temi di identità di genere e dualità. Dopo la separazione, ha continuato a produrre opere significative come **The Artist Is Present** (2010) al MoMA di New York.
Abramović ha fondato il Marina Abramović Institute (MAI) nel 2007 per promuovere l’arte della performance. È considerata la „nonna dell’arte della performance“ per il suo impatto duraturo e la sua influenza sull’arte contemporanea.