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Mujeres para Mujeres

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Il 16 marzo al Museo delle Donne ci ha fatto visita una delegazione delle donne dell’associazione guatemalteca ASOREMI impegnata contro la violenza sulle donne e nella promozione del rispetto dei diritti umani a livello locale.

ASOREMI quest’anno ha vinto il Premio Diritti Umani promosso dall’iniziativa Operation Daywork di Bolzano. In queste settimane le sue rappresentanti sono in visita in molte associazioni, istituti, centri culturali e scuole in Alto Adige, per presentarsi e promuovere uno scambio culturale reciproco con la realtà del nostro territorio.

Abbiamo passato alcune ore con Elena e Caterina, accompagnate dalle responsabili del progetto Operation Daywork, e Cecilia, una preziosa amica del museo che ha fatto da mediatrice.

Durante la visita abbiamo mostrato loro il nostro museo partendo dal percorso storico dedicato alla conquista dei diritti civili delle donne mitteleuropee per passare poi alla mostra sulle culture della nascita Birth Cultures.

Uno delle installazioni che ha suscitato maggiore entusiasmo é stata quella contro la violenza di genere, con le grandi scritte: “Women of the World Unite – Ciò che è privato è politico” a significare che unite possiamo cambiare le cose e che la violenza che accade a all’interno delle mura domestiche riguarda tutte e tutti noi.

La visita guidata è stato lo spunto per iniziare un dialogo, conoscerci e scambiarci a vicenda le nostre esperienze.  Abbiamo poi invitato Elena e Cristina e le loro accompagnatrici a sedersi intorno ad un tavolo e a raccontarci del loro progetto del centro di accoglienza e consulenza per le donne in difficoltà in Guatemala.

Ci hanno narrato delle formazioni che fanno alle giovani ragazze, per le quali ad es. hanno predisposto del materiale didattico tridimensionale con pasta di sale per insegnare loro che le parti intime del corpo hanno dei nomi specifici, che si possono pronunciare senza vergogna e che non esistono solo quelli volgari e allusivi usati nel linguaggio comune.

Le nostre ospiti ci hanno parlato a lungo delle difficoltà attuali del loro centro, dovute a un boicottaggio sistematico da parte delle autorità locali, delle difficoltà dovute all’immobilità del sistema giudiziario del loro paese ma anche della loro idea di investire i soldi assegnati da Operation Daywork, per ingrandire l’edificio del loro centro e costruire una foresteria con stanze e bagni per accogliere le donne vittime di violenza.

Dall’incontro siamo uscite tutte arricchite e con un ulteriore prezioso tassello della nostra grande rete di collaborazione con istituti e progetti di e per le donne in tutto il mondo.

Ringraziamo Elena e Cristina e il team dell’Operation Daywork per la loro visita.

Roberta Ciola

 

 

 

 

 

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