Blog vom Frauenmuseum Il Blog del Museo delle Donne
Frauenmuseum | Museo delle donne

#Kulturlust

#Kulturlust

In dieser Rubrik stellen wir Filme, Serien, Bücher, Konzerte, Theaterstücke, Performances und Kulturprogramme vor, die von und über Frauen berichtet.

Wir bieten Kostproben von Frauenwerken in all ihrer Vielfalt: Sie sind mal laut, mal leise, teils rebellisch, dann wieder ganz zurückhaltend oder zutiefst humorvoll. Lasst euch inspirieren, selbst einzutauchen oder einige weiter zu empfehlen.

 

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#voglia di cultura

In questa rubrica presentiamo film, serie tv, libri, concerti, opere teatrali, performance e programmi culturali concepiti da donne o che ne raccontano le storie.

Vi presentiamo voci al femminile in tutta la loro diversità: a volte sono forti, a volte tranquille, a volte ribelli, altre volte riservate o profondamente umoristiche. Fatevi ispirare o passate ad altri qualche titolo.

 

 


Buchtipp: Sie hat Bock

Wusstest du, dass laut der Bundeszentrale für gesundheitliche Aufklärung (2011) in 73 % der Fällen die Verantwortung für die Verhütung bei den Frauen liegt? Wusstest du, dass in Deutschland erst 1998 der Kranzgeldparagraf abgeschafften wurde? Dieser besagte, dass eine Frau Schadensersatz fordern kann, wenn ihren Verlobten sie zum vorehelichen Sex verführt hat und es dann doch nicht zur Hochzeit kommt.[1]

Darüber und vieles mehr klärt Katja Lewina in ihrem Buch Sie hat Bock auf, welches 2020 im Dumont Verlag erschienen ist. Es geht, wie es der Titel vermuten lässt, um weibliche Sexualität und damit verbundene Stigmata. Sie erzählt von ihrer Abtreibung und wie sie dafür verurteilt wurde, während ihr Partner, der auch 50 % der Verantwortung trug, fein aus der Sache raus war. Von falschem Wissen, wie dem Ideal des vaginalen Orgasmus. Von der Angst als Schlampe dargestellt zu werden. Von Vergewaltigungen. Von der Macht der Sprache, wenn es zu Geschlechtsorganen kommt (keiner verwechselt Penis und Hoden, aber wie ist das bei Vulva und Vagina? Da muss man schon froh sein, wenn jemand weiß, dass es da überhaupt einen Unterschied gibt!). Von der Scham vor weiblichen Körperflüssigkeiten und wie wichtig sie für unsere Gesundheit sind. Alles in allem ist es ein Buch das empowert, ein Buch bei dem man sich abwechselnd denkt, „Na, eigentlich hat sie recht“ und „Jaaa! So war das auch bei mir.“ Ein Buch voller Aha-Erlebnisse, bei welchen man nach dem Lesen sehr viel mehr Selbstbewusstsein und sehr viel weniger Scham empfindet.

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Una breve storia delle donne: : “Stereotipi di genere” e “Donne e spiritualità”

Eccoci giunt* alle ultime due puntate del podcast di Sandra Passarello a cura di Alessandra Tortosa che ci ha accompagnat* durante questi mesi. Con l’augurio dell’autrice: “Spero che questi podcast vi abbiano nutrite e allietate e che possano essere occasione per tenere vivi dialogo e confronto su quelle che chiamiamo tematiche femminili. A risentirci presto, speriamo, chissà….”

PUNTATA 12

Stereotipi di genere

Donna al volante pericolo costante” si diceva quando ero bambina e quando ho capito cosa si intendeva mi infuriavo dentro di me, perché trovavo che la mia mamma sapesse guidare benissimo e perché anche a me sarebbe piaciuto guidare (e infatti ho preso la patente a 18 anni e ho amato guidare per tanto tempo).

Un classico stereotipo di genere.

Lo stereotipo in generale e quello di genere in particolare ci parla per lo più per pregiudizi o visioni superficiali, a volte fa sorridere, a volte dice una parte di verità, ma altre è una vera aberrazione.

Il tema della penultima puntata di “Una breve storia delle donne” parla proprio di stereotipi di genere e lo fa partendo da alcune canzoni, come quella del “Quartetto Radar”, predecessore dei “Cetra”, che cantava “Le donne del Far West. O ancora “La ragazza di famiglia” cantata da Wilma de Angelis, a ricordare quanto le ragazze in società non potessero comportarsi se non secondo i canoni socialmente accettati.

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Una breve storia delle donne: „Violenza di genere“ e „Conflitto fra donne e sorellanza“

Eccoci al nostro appuntamento bisettimanale con le puntate del programma Una breve storia delle donne di Sandra Passarello a cura di Alessandra Tortosa, ora su Rai Alto Adige come Podcast.
In ogni puntata vi sono voci autorevoli di esperte del territorio, accompagnate da brani di letteratura e musica, alcuni come testimonianza della storia del costume italiano, altri più attuali che mai.

Vi auguriamo una buona lettura e un buon ascolto!

PUNTATA 10

Violenza di genere

Puntata delicata questa numero 10, dedicata alla violenza di genere, che comincia proprio con un’intervista sul territorio, ad una delle operatrici del Centro antiviolenza GEA di Bolzano, per parlarci dei servizi che il centro offre a tutte le donne, che abbiano necessità di protezione e assistenza, per uscire dalla paura. “Io non ho paura di te” è anche il brano di Emma Marrone che segue. Non può mancare una lettura dalla raccolta “Ferite a morte” curato da Serena Dandini; la voce di Alessandra Limetti darà voce al brano letterario e quella della cantante messicana Silvana Estrada alla canzone “Si me matan” (se mi uccidono).
La violenza non è solo fisica, ma può essere anche psicologica e non meno violenta di quella sul corpo. Ce ne parla Francesca Pizzuti nel suo “Non capisco”, con un’analisi interessante dei meccanismi psicologici alla base della dipendenza autolesionista di una donna nei confronti di un uomo.
Ad alleggerire il tema un paio di canzoni degli anni sessanta dal Quartetto Cetra con “Però mi vuole bene” e dalla voce di Fred Buscaglione con “Teresa non sparare”. Anche la scrittrice Angeles Mastretta ci parla di questo tema attraverso la ribellione di zia Chila, racconto assai ironico, tratto dalla sua famosa raccolta “Donne dagli occhi grandi”. Sempre restando in tema psicologico la canzone “Gaslighter” del gruppo delle Dixie Chicks, ci racconta in musica il modo di operare una manipolazione psicologica su un’altra persona, definito appunto gaslighter.

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Ein Textdenkmal aus Verbundenheit, Respekt und Zuneigung

Interview mit Vera Zwerger-Bonell zu ihrem Debüt „schattenwärts“

Ich sitze mit Vera Zwerger-Bonell, die ich schon seit meiner Kindheit kenne, in ihrem wunderbar lebendigen, sprießenden Garten in Truden. Schon der Name, Truden, klingt irgendwie verwunschen, finde ich. Und so ist es auch: Wasser plätschert, ein Windspiel singt, zwei Katzen streunen umher und wir trinken Malvensaft.

Vera (geboren 1957) trägt eine farbenfroh-gemusterte Bluse und erzählt mir über ihr literarisches Erstlingswerk „schattenwärts – Lebensskizzen“, das 2022 beim Verlag ohne Geld (München) erschien und Episoden aus dem Leben dreier Südtiroler Frauen erzählt.

Das Gespräch nimmt wie folgt seinen Gang…

Lass uns recht allgemein beginnen: Was ist deine Schreib-Reise? Seit wann schreibst du und warum?

Sprache ist mir schon seit der Schule wichtig, Schreiben hat mir immer Spaß gemacht. Als ich mich für ein Studium entscheiden musste, war ich unentschlossen. Ich habe tatsächlich eine Münze geworfen, um mich zwischen Germanistik und Psychologie zu entscheiden – wobei die Münze Germanistik verkündet und ich schlussendlich doch Psychologie gewählt habe. Im Zuge meiner Verbeamtung als Lehrerin habe ich mich intensiver mit dem kreativen Schreiben auseinandergesetzt, und zwar im Unterricht selbst. Es war großartig zu sehen, dass die authentischsten Texte von den Schüler:innen kamen, die ansonsten nicht „leistungsstark“ im klassischen Sinne waren. Nachdem ich 15 Jahre lang unterrichtet hatte, ging ich ans pädagogische Institut nach Bozen und verlor das Schreiben aus den Augen. Erst zu meinem 50. Geburtstag habe ich mir vorgenommen, drei Frauen aus meiner Familie erzählerisch zu proträtieren. Zwischen Arbeit und Familie lag der Text dann ewig in der Schublade. In der Corona-Zeit habe ich mich ihm endlich wieder gewidmet.

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Una breve storia delle donne: „Il rapporto col proprio corpo“ e „Donne e sport“

Questa settimana, proseguiamo la rassegna delle puntate di „Una breve storia delle donne“ di Sandra Passarello, che continua ad accompagnarci in questi mesi estivi con musiche, brani, citazioni e interviste. Oggi vi proponiamo altre due puntate del podcast pubblicato su Rai Alto Adige, dedicate al rapporto delle donne con il proprio corpo e alle donne e lo sport.

Ogni puntata ripercorre la storia del costume e della mentalità di un’epoca ancora non sempre passata e da uno sguardo all’oggi grazie anche alle preziose interviste a donne significative per il nostro territorio. Questa volta ascoltiamo Raffaela Vanzetta, coordinatrice di INFES, il Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare di Bolzano, nella puntata dedicata al rapporto con il corpo e Laura Letrari campionessa olimpionica nel nuoto, in quella dedicata allo sport.

Vi auguriamo un buon ascolto!

 

PUNTATA 8
Il rapporto col proprio corpo

Per ognuna di noi il rapporto con la propria fisicità, col proprio corpo, può diventare difficile. La società ci chiede costantemente di corrispondere e adeguarci a codici molto lontani da una libertà identitaria, facendoci spesso sentire inadeguate.

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Una breve storia delle donne: „Il femminismo“ e „Maternità“

Questa settimana, proseguiamo la rassegna delle puntate di „Una breve storia delle donne“ di Sandra Passerello, che ci accompagna già da luglio. Oggi vi proponiamo altre due dal suo podcast.

La numero 6, dedicata al femminismo, e a cosa significhi essere femministe? E la puntata 7 dedicata al grande tema della maternità, con le tante dimensioni che la accompagnano, quella privata e più intima della gioia ma anche del rifiuto, e i vecchi e nuovi saperi professionali.

Come sempre le puntate sono intercalate da canzoni e brani letterari storici e attuali, che danno voce alle culture delle varie epoche, e da interviste a donne che rappresentano le istituzioni e i servizi del nostro territorio. Questa volta ascoltiamo Grazia Barbiero politica di lunga data di grande spessore culturale, ed esperta in tematiche femministe e  Silvia Cavalli del Centro informazione Maternità.

Vi auguriamo un buon ascolto!

 

PUNTATA 6
Il femminismo

Cosa è stato il femminismo nella storia e cosa significa oggi essere femministe?

Un argomento meno semplice di quanto possa apparire, forse, ma per cominciare è indispensabile citare un libro pubblicato da Einaudi nella collana “Vele”, dal titolo “Dovremmo tutti essere femministi”, di Chimamanda ´Ngozi Adichie.

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„Barbie“: Feminismus trägt pink

Pinkes Kleid, rosa High-Heels, perfekte Haare und ein strahlendes Lächeln – das ist Barbie genau wie man sie sich vorstellt. Und genau so hängt sie auch auf riesigen Werbeplakaten auf der ganzen Welt und lädt uns ein mit ihr „Barbieland“ zu erobern.

Am 20. Juli dieses Jahres kam der Film „Barbie“ der Regisseurin Greta Gerwig in die Kinos Europas und natürlich auch Südtirols und sorgt derzeit für ordentlichen Gesprächsstoff. Schon allein am ersten Wochenende spielte der Film 155 Millionen Dollar ein. Das stellt einen neuen Rekord für eine weibliche Direktorin auf und ist schon aus diesem Gesichtspunkt ein großer Tag für Frauen in der Filmindustrie. Doch die Qualität und der Wert eines Films lassen sich natürlich nicht an dem Gewinn an der Kinokasse festmachen. Also lass uns über Inhalte reden.

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Una breve storia delle donne: „La sessualità“ e „Politica, lavoro e potere femminile“

Questa settimana, proseguiamo la rassegna delle puntate di „Una breve storia delle donne“ di Sandra Passerello, ve ne proponiamo altre due dal suo podcast.
La puntata numero 4: „La sessualità“ dedicata alla sessualità femminile e la puntata numero 5 „Politica, lavoro e potere femminile“ che mette al centro l’importanza delle donne nel mondo del lavoro.

Vi auguriamo un buon ascolto!

PUNTATA 4
La sessualità

E parliamo finalmente di sessualità femminile! Dico finalmente perché questo tema, fino a pochi lustri fa è stato un vero tabù, un tema difficilissimo da affrontare pubblicamente.
Per fortuna oggi ci sono i consultori familiari ed è diffusa anche nelle scuole un’educazione alla sessualità per i più giovani, che dovrebbe quantomeno preservare le nuove generazioni da equivoci grossolani, dettati da eccessivo pudore e mancanza di confronto. La psicoterapeuta Roberta Fregona del consultorio AIED di Bolzano prova a raccontare in breve quali siano i timori su questo tema, se ancora persistano, o come siano cambiate, nel tempo, paure e incertezze legate alla propria sessualità nelle giovani ragazze.  Se ne parla dunque oggi, ma un’elegante e ironica canzone di Milly, famosa cantante di rivista, ci diceva che “Si fa, ma non si dice”.

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Una breve storia delle donne: „Sei bella/Sei brutta“ e „Brave ragazze“

Questa settimana, come vi avevamo annunciato nell’articolo di presentazione di „Una breve storis delle donne“ di Sandra Passerello, vi proponiamo altre due puntate del suo podcast.

La puntata numero 2 „Sei bella/Sei brutta“ dedicata agli ideali di bellezza, e la puntata numero 3 che racconta, anche con un pizzico di ironia, che cosa si celava dietro all’idea di „brava ragazza“.

Vi auguriamo un buon ascolto!

 

PUNTATA 2
Sei bella/Sei brutta

Il tema della bellezza pare essere per il mondo femminile un argomento inevitabile, perché?

Chi o cosa definisce il concetto di bellezza? Ma soprattutto perché le donne dovrebbero essere belle? Ne parliamo attraverso l’ironico testo tratto dal saggio di Giulia Blasi “Brutta”, ma anche con un estratto da un classico di una grande autrice come Marguerite Duras e una interessante testimonianza da “I brutti anatroccoli” di Piergiorgio Paterlini.
E‘ davvero necessario essere belle? E cosa è disposta ad affrontare una donna per essere considerata bella? Ne parliamo proprio con Roberta Ciola del Museo delle Donne, dove di ideali di ideali di bellezza si parla a più riprese nella mostra permanente, a ricordarci che le giovani generazioni vanno aiutate ad interrogarsi su questi temi.

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Große Töchter.

Heute möchten wir euch den Podcast „Große Töchter.“ der österreichischen Kulturwissenschaftlerin Beatrice Frasl empfehlen. Diese war schon an mehreren Podcasts beteiligt, unter anderem „She Who Persisted. The Nasty Podcast“. Erst vor wenigen Monaten erschien ihr Buch „Patriarchale Belastungsstörung. Geschlecht, Klasse und Psyche“, in welchem sie die Themen psychische Gesundheit, Patriarchat und Gesundheitsversorgung zusammenbringt.

Auch in „Große Töchter.“ vereint Frasl viele Bereiche und beleuchtet feministische Fragestellungen aus verschiedenen Perspektiven. Dazu lädt sie seit 2018 ca. alle zwei Wochen Expert:innen ein und interviewt diese zu Mutterschaft, Vaginismus, Vorbilder, Klassismus, Arbeit, Frauen im Sport, in der Literatur uvm. Auch Sexualität und Diskriminierung von queeren Menschen sind wichtige Aspekte des Podcasts. Frasl’s Zugang ist dabei sehr intersektional und die Fragestellungen innovativ. So ist das Thema der zuletzt veröffentlichten Folge (14.06.2023), Gewalt bei homosexuellen Paaren, ein Thema über das man selbst in der feministischen Bubble nicht viel hört. Dadurch hebt sich der Podcast hervor und kann selbst für Menschen, die sich schon länger mit feministischen Themen beschäftigen, neues Wissen liefern.

Ihre Aufklärungs- und Senisibilisierungsarbeit führt sie auf Instagram (@fraufrasl) weiter.

 

Hier findet ihr den Podcast:

Große Töchter. | a podcast by Beatrice Frasl (podbean.com)

und überall wo es Podcasts gibt.

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