Am 12. Dezember um 19 Uhr eröffnet das Frauenmuseum Meran die Sonderausstellung “Ich, am Gipfel – Eine Frauenalpingeschichte”.
Frauen haben im alpinen Raum von Anfang an eine wichtige Rolle gespielt. Als Bergbäuerinnen oder Älplerinnen waren sie immer schon da, als Hochtouristinnen und Bergsteigerinnen haben sie die Alpenregion schon frühzeitig für sich entdeckt. Die Ausstellung, die das Frauenmuseum Meran vom Frauenmuseum in Hittisau (A) als Leihgabe übernommen hat stellt Lebensgeschichten und Lebensentwürfe der bergsteigenden Frauen vor, spürt Vorurteilen und Anfeindungen nach, zeigt die Selbstermächtigung von Alpinistinnen auf und untersucht Differenzen bezüglich deren Beweggründe.
Gleichzeitig wird ein Blick auf jene Frauen gelenkt, die immer schon in den Bergen gelebt und gearbeitet haben: Bergbäuerinnen, Sennerinnen, Hirtinnen, Trägerinnen, Schmugglerinnen, Hüttenwirtinnen, Älplerinnen.
Auch in der Welt der Sagen und Mythen spielen Frauenfiguren eine zentrale Rolle, von den Saligen und Frauen der Fanes bis zu den Berggöttinnen des Himalaya.
Il museo delle donne di Merano inaugura la mostra temporanea “Io, sulla vetta – Una storia alpina al femminile”.
Sin dall‘inizio, le donne hanno svolto un ruolo importante nello spazio alpino. Da sempre presenti come contadine di montagna e malgare, ben presto scoprono le regioni montane anche in qualità di turiste d‘alta quota e scalatrici. La mostra presso il Museo delle Donne di Merano, in prestito dal Museo delle Donne di Hittisau (A), presenta storie e progetti di vita di donne scalatrici, svela pregiudizi e ostilità subiti, mostra la determinazione delle alpiniste e analizza le diverse motivazioni che le hanno spinte nelle loro imprese. Allo stesso tempo i riflettori si posano su quelle donne che in montagna hanno vissuto e lavorato da sempre: lecontadine di alta quota, le casare, le pastore, le portatrici, le contrabbandiere, le ostesse delle baite e le malgare.
Anche nel mondo delle leggende e dei miti le donne ricoprono un ruolo centrale, passando dalle “Saligen” alle donne dei Fanes, fi no ad arrivare alle dee delle montagne dell‘Himalaya.