“Il mondo è già qui!” era il titolo di un corso di formazione sull’intercultura tenutosi qualche anno fa qui a Merano, che invitava a guardarsi attivamente attorno, osservare, ascoltare per rendersi conto della ricchezza culturale della nostra città
Noi nelle ultime settimane lo abbiamo trasformato in “Il pane del mondo è già qui!” con un progetto dedicato al pane, all’arte di farlo e ai saperi che vengono tramandati e custoditi da molte donne provenienti da tutto il mondo che attualmente abitano qui. È un progetto promosso dall’Arge Alp, realizzato dal Museo delle Donne e l’urania meran, in collaborazione con diversi promotori di cultura della nostra città, con un titolo che raccoglie tanti elementi diversi: “L’arte del pane tra tradizione e contaminazione culturale – la voce e le mani delle donne”
È grazie a saperi che si perdono nel tempo, tramandati e trasformati, che gli stessi ingredienti, farina, acqua, lievito, sale, con l’aggiunta di poco altro, vengono trasformati, in modo sapiente dalle mani di molte donne in tipi di pane diversi tra loro, con nomi, forme, consistenze differenti.
Il sapere che avvolge il pane è un sapere presente in tutti i paesi, ma che anche viaggia, si sposta da un paese all’altro portato da coloro che emigrano. È un sapere custodito spesso dalle donne, che nei nuovi paesi in cui vivono continuano a farlo per le proprie famiglie, conoscenti, amici e amiche, perché fa sì che ci si senta a casa.
Il progetto prevede al momento quattro appuntamenti aperti al pubblico. Il primo appuntamento è stato a inizio ottobre a San Leonardo in Passiria dove noi, – un gruppo di quasi solo donne, molte delle quali provenienti da paesi “lontani”, Afghanistan, Ucraina, Albania, Crimea, Argentina – siamo state ospiti del MuseoPassiria durante una delle giornate dedicata proprio alla preparazione del pane contadino locale.
Abbiamo imparato che il pane non si faccia in un solo giorno. Fare il pane è un processo che abbraccia in modo ciclico le stagioni durante l’anno. Si parte dalla preparazione dei campi per la semina dei cereali, per arrivare alla raccolta, allo stoccaggio dei grani, alla macina nei mulini della farina, alla messa da parte dei semi per l’anno successivo e poi alla preparazione del pane, una o due volte l’anno.
Il pane contadino nei singoli masi si faceva solitamente 2 volte l’anno. La preparazione richiedeva 3 giorni di lavoro, durante i quali erano coinvolti tutti i componenti della famiglia, uomini e donne, giovani e anziani. Il sapere richiesto era tanto, dalla maestria nel preparare il forno, per raggiungere e poi mantenere la temperatura per cuocere il pane nell’arco di tutta la giornata, alla preparazione del lievito, dell’impasto della posa delle forme, gli attrezzi da usare…,
Il secondo appuntamento della rassegna si è tenuto nelle sale dell’urania meran. Una serata in cui abbiamo ospitato tre signore, due dall’Albania e una dal Pakistan, che hanno presentato alcuni tipi di pane tipici dei loro paesi, due pani albanesi, il Kifle preparato per le feste ad es. durante il Ramadan e un pane comune buonissimo, e dal Pakistan, i Naan, un pane che si prepara anche due volte al giorno per i pasti quotidiani. Ringraziamo la disponibilità delle cuoche che oltre a fare il pane si sono dedicate alle tante domande delle persone presenti.
Nella sala vi era un’atmosfera magica, una piccola Babele, in cui si sentiva parlare albanese, spagnolo, ucraino, farsi, russo, italiano, tedesco, immersa dal profumo del pane appena sfornato, e attenta a come prendere in mano gli impasti, alla loro lievitazione, al cambio di colore e forma nel forno, alla consistenza finale della crosta e al sapore.
Alla serata hanno partecipato una ventina di persone, che durante la lievitazione degli impasti, seduti in cerchio hanno ascoltato e raccontato i propri ricordi e memorie sul pane a volte legati alla propria infanzia, alle loro mamme e alle loro nonne.
Ringraziamo calorosamente le tre seignore che ci hanno donato il loro tempo, la loro arte del pane e il loro pane.
Per l’Albania ci ha accompagnato Fllanza Kastrati e la sorella Pranvera Cena, entrambe con il sogno di aprire in futuro un loro panificio e pasticceria. E per il Pakistan Kainat Abid, che oltre a essere una brava cuoca é una giornalista.
Durante la serata abbiamo anche scoperto che Fllanza e Kainat hanno la passione comune per la decorazione di torte e dolci e ci hanno mostrato i loro profili Instagram che trovate qui:
Fllanza @dea_cakes_merano • Instagram-Fotos und -Videos
e Kainat @dolcevita_merano • Instagram-Fotos und -Videos
I prossimi appuntamenti sono il 19.10.2023 dalle 18.00 alle 21.00 e l’11.11.2023 dalle 15.00 alle 18.00 all’urania meran.
Per maggiori informazioni: