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Resoconto conferenza sul diritto all´aborto

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Sabato scorso, il 22.10.22, presso l’Accademia di Studi Italo-tedesco di Merano si è svolta la conferenza “Diritto all’aborto: dobbiamo parlarne”. Grande la partecipazione sia dal vivo che online, forte la presenza di personale dei consultori familiari e dei servizi di accompagnamento educativo, psicologico e assistenziale, così come da parte del personale sanitario dell’Alto Adige e del Trentino.

Unanime la preoccupazione del pubblico e delle relatrici sul rischio attuale che il Governo recentemente insediatosi porti il Paese a perdere – come già avvenuto in America la scorsa estate – il diritto e l’applicazione che garantisce l’interruzione volontaria della gravidanza. La legge 194 (conquistata nel 1978) continua a salvare la vita di molte donne*, quando rischiano complicazioni al parto o sarebbero costrette a sottoporsi ad aborti clandestini. La stessa legge, soprattutto, garantisce alle donne* di decidere liberamente sul proprio corpo e sul corso della propria vita. Nessuna donna* prende la decisione di affrontare un aborto con leggerezza, a prescindere dalle motivazioni: siano esse di natura economica o dovute alla mancanza di sostegno da parte dei partner o della famiglia, dalla volontà di continuare la propria formazione o carriera, per problemi di salute psico-fisica oppure per violenze sessuali subite. Sono molteplici le ragioni e non è più accettabile che le donne* vengano stigmatizzate quando sono ancora in gran parte le sole responsabili del concepimento, della gestazione, del parto e dell’educazione della prole.

Foto: Daniela Caixeta Menezes

Durante la conferenza è chiaramente emersa la necessità di investire maggiore attenzione all’educazione sessuale scolastica, affinché già in tenera età le persone possano scoprire la propria sessualità con curiosità, piuttosto che con morbosità o vergogna, per imparare a gestire i rapporti di coppia e l’affettività, per imparare a tutelare il proprio corpo e le proprie esigenze. Dato che la pillola anticoncezionale non è ancora gratuita in tutte le regioni italiane, capita che anche molte giovanissime ragazze, pur di risparmiare denaro, non usino precauzioni oppure attingano al preservativo o alla pillola del giorno dopo quando e se necessario. Statistiche alla mano è possibile diminuire il numero di aborti attraverso azioni positive che contrastino il relegare la donna* alla sua mera funzione riproduttiva e, soprattutto, per mezzo di un lavoro di prevenzione nelle scuole, con la diffusione d’informazione e sensibilizzazione e la consulenza presso i consultori.

Julia Dalsant und Sarah Trevisiol. Foto: Daniela Caixeta Menezes

In Alto Adige esistono diversi sportelli di prevenzione e consulenza, ma devono essere supportati economicamente affinché possano operare e continuare a dare sostegno a donne e famiglie, anche e in modo particolare delle fasce più deboli della società. Attualmente è possibile eseguire l’interruzione volontaria di gravidanza solo negli ospedali di Bolzano e Merano, mentre sarebbe opportuno garantire questo servizio alla salute anche nelle sedi periferiche della nostra provincia. Un altro grande problema è che in Alto Adige l’84 % del personale medico si definisce “obiettore/obiettrice di coscienza” ed è quindi indisposto a occuparsi di aborti per motivi etici.  La dottoressa Costanza, a riguardo, ha riportato come lei per anni abbia dovuto concordare turni e vacanze con l’unico altro medico non obiettore di coscienza che eseguiva aborti in Alto Adige, per non lasciare scoperto questo servizio sanitario garantito per legge.

Bandi specifici e quote di personale medico non obiettore per ogni struttura ospedaliera potrebbero essere un primo passo in avanti (stante l’attuale diritto di fare obiezione in qualsiasi momento della carriera); potenziare l’aborto farmacologico potrebbe essere un ulteriore altro passo che esenterebbe il personale medico da operazioni in ospedale, diminuirebbe i costi e i rischi e sarebbe, per di più, di facile accesso.

Der Arbeitstisch zum Thema Philosophie. Foto: Daniela Caixeta Menezes

Il convegno ha voluto essere un momento di scambio tra pubblico ed esperte in materia. Di fatto, dopo l’intervento delle esperte (slide presentazioni disponibili in due lingue), il pubblico ha avuto la possibilità di partecipare a dei tavoli di discussione sulle implicazioni etiche, sanitarie e giuridiche legate all’aborto. L’esito dei lavori di gruppo, riportato in calce, contiene riflessioni, domande e esperienze vissute, ma soprattutto alcune proposte concrete da poter applicare affinché anche in futuro le donne* possano avere piena libertà di scelta sul proprio corpo e la propria vita. MY BODY – MY CHOICE

 

Ringraziamo tutte le persone che hanno aiutato nell’organizzazione della conferenza:

Carla Reale, Esther Redolfi, Loredana Costanza, Silvia Camin, Mona Holm, Verena Pohl, Claudia Bellasi, Yvonne Rauter, Daniela Caixeta Menezes, Dietlinde Brauer, Elisabeth Hölzl, Mauro Sperandio, Eva Staffler, Ghali Egger, Melanie Boschetti, Sissi Prader, Erica Barbieri, Roberta Ciola, Theresa Tschurtschenthaler, Judith Mittelberger, Rachele Sordi, Anna Zinelli, Sigrid Pisanu, Petra Fischnaller, Sarah Trevisiol e Julia Dalsant.

 

Organizzazioni coinvolte: 

Infocafè Femminista, Museo delle Donne di Merano, Donne in marcia-Frauenmarsch, Ass. “Donne contro la violenza-Frauen gegen Gewalt” Merano, consultorio AIED, Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Women´s Museum Norway, Servizio Donna Provincia di Bolzano

 

Slide della conferenza:

 

Mona Holm DEUTSCH
Mona Holm ITALIANO


Carla Maria Reale ITALIANO
Carla Maria Reale DEUTSCH


Esther Redolfi DEUTSCH
Esther Redolfi ITALIANO

Loredana Costanza ITALIANO
Loredana Costanza DEUTSCH 

Silvia Camin DEUTSCH
Silvia Camin ITALIANO

 

L’esito dei tavoli di discussione:


Abbiamo organizzato una visita guidata con Anna Zinelli il 3.12.22 alle ore 16:00 attraverso la mostra di Merano Arte “Turning pain into power”, che pone l’accento sul potenziale dell’arte nel risvegliare e incrementare la consapevolezza sulle ingiustizie sociali e politiche. Vengono affrontate tematiche quali il razzismo, la violenza di genere e la lotta alle discriminazioni (ad esempio quelle rivolte contro la comunità LGBTQIA+). Prenotazioni direttamente al info(at)kunstmeranoarte.org


Autrici: Sarah Trevisiol, Roberta Ciola

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