Good news! È di poche settimane fa la notizia che a breve la contraccezione orale, per qui la pillola anticoncezionale, anche in Italia sarà gratuita per tutte le donne, dove fino ad ora lo era solo in poche regioni , che già la distribuivano gratuitamente ad alcune fasce di donne.
Attualmente siamo in attesa dell’approvazione formale da parte dell’AiFA e della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Le ultime informazioni dai media parlano del mese di maggio. Siamo quindi vicine ad un importante traguardo.
La gratuità della pillola anticoncezionale soprattutto per le fasce giovani e più deboli economicamente è una richiesta che da anni viene fatta da molti consultori famigliari, e non solo, che sono in prima linea nella consulenza alle giovani generazioni, all’interno dei programmi di prevenzione e la cura alla salute e all’affettività.
Un’occasione di discussione sulle idee e le credenze sulla cultura e le pratiche della contraccezione da parte delle donne e delle ragazze è stato il tavolo di discussione dedicato al tema della consulenza nel nostro territorio, organizzato in occasione del Convegno “Diritto all’aborto. Dobbiamo parlarne” tenutosi ad ottobre 2022 a Merano.
Al tavolo di discussione oltre a persone esperte dei vari settori sociosanitari ed educativi e dei consultori, si sono raccolti e anche ginecologhe/i, operatori/trici dei servizi contro la violenza sulle donne, studenti e studentesse e persone interessate alla tematica. In tale occasione la discussione si è concentrata attorno a una prima affermazione di una delle ginecologhe presenti, che come osservatrice privilegiata, ha descritto con non poca preoccupazione un fenomeno che ai più è invisibile, ma che va tenuto sotto costante osservazione: “Sono in aumento le giovani donne che mostrano resistenza a fare uso della pillola anticoncezionale. Si tratta però dell’unico anticoncezionale possibile per la fascia delle giovani donne, e quindi bisognerebbe capire come fare per non demonizzarlo”.
È sulle ipotesi di spiegazione di quanto sta accadendo, sempre che ve ne sia una sola che, che la discussione si è arricchita grazie ai contributi delle persone presenti.
Il fenomeno va visto innanzitutto in una visione d’insieme più ampia dei singoli comportamenti individuali. Vi sono infatti più aspetti correlati tra loro. Una tendenza osservata è che vi sono sempre più giovani donne che piuttosto di usare la pillola ricorrono ad anticoncezionali “occasionali”, quindi preservativi oppure se necessario anche alla pillola del giorno dopo.
La scelta di usare o meno la normale pillola anticoncezionale a volte è legata alla forte pressione sociale rispetto al corpo e alla tutela della salute. Circolano molte informazioni, spesso tramite canali social, né attendibili né veritieri, su cosa faccia bene e cosa invece faccia male. La pillola è spesso considerata ambivalente e demonizzata. Basti pensare alla credenza riduttiva che faccia male e ingrassare perché contiene ormoni. Mancano in questo caso preziose informazioni sui vari aspetti o sul bilancio di vantaggi e svantaggi, che spesso va fatto individualmente e con la consulenza di una persona esperta.
Un’ulteriore ipotesi che spiega la scelta di anticoncezionali “occasionali” è perché sono più accessibili della pillola convenzionale, che deve essere assunta per periodi prolungati, e ha un costo economico continuo a carico di chi la assume. La pillola del giorno dopo per assurdo è di fatto più accessibile (non serve ricetta medica), ed è più economica (si acquista solo in caso di bisogno e non tutti i mesi per interi anni).
Informazioni semplicistiche, e fai da te sulla salute, l’accessibilità e la differenza di costi sono quindi alla base delle scelte di molte giovani donne.
I consultori sono i primi punti di riferimento per una corretta informazione, per avviare le persone ad una scelta più consapevole, ma il fattore economi economico, la spesa mensile per la pillola che si aggiunge a quella degli assorbenti, è di fatto un ostacolo alla pratica di una contraccezione regolare e sicura.
Il gruppo di discussione ha auspicato tra le misure da realizzare, campagne di informazione che contrastino in modo attendibile, eventualmente anche sui social media, le informazioni fake in circolazione.
E, e forse ora ci siamo: l’introduzione della gratuità della pillola, per tutte e su tutto il territorio nazionale.
Anche se ancora non si conoscono i particolari sulle norme di applicazione, ci auguriamo che sia di facile accessibilità, vale a dire senza la presentazione della dichiarazione dei redditi o di un altro meccanismo/ostacolo burocratico.
Vi rimandiamo alla lettura dei giornali nelle prossime settimane. Per festeggiare assieme un piccolo ma grande passo in avanti.