Nel podcast „wenden … svoltare“ la giornalista meranese Anita Rossi parla con personaggi che in qualche modo hanno voltato pagina cambiando radicalmente la loro vita con progetti o idee, poi realizzate, oppure con persone che si battono per cambiare il mondo che le circonda. Ci narra la sua svolta personale come podcaster #Bloggerin.
Ti reputi un’amica del Museo delle Donne di Merano ormai da molti anni. Raccontaci come ti sei avvicinata a questa realtà.
Ho seguito le vicende del Museo dai suoi albori, dalla sua nascita sotto i Portici, e l’ho fatto in varie vesti giornalistiche e per varie testate. Poi ho moderato qualche dibattito pubblico per il Museo, il progetto a me più caro: il primo Congresso Internazionale dei Musei delle Donne tenutosi a Merano nel 2008, con la coraggiosissima attivista iraniana Shirin Ebadi, premio Nobel per la Pace, come madrina. È stata un’occasione rara e bella per fare rete, per confrontarsi, per il Museo è stata sicuramente la svolta internazionale.
Cosa ti rende femminista?
L’essere donna e quindi viverle sul proprio corpo alcune esperienze – fin da bambina, e poi il mio senso di giustizia (ferito) che mi fa scattare la molla attivista.