IoDonna ha posto tre domande ai candidati e alle candidate delle elezioni provinciali 2018 in merito alla loro posizione su femminismo, gender e politica. Oggi Cecilia Bosone risponde alle nostre domande:
Che ne pensa del femminismo e che definizione ne dà?
Femminismo è permettere alle donne di affermarsi nei diversi ambiti sociali. La nostra è ancora una società maschilista, lo testimoniano i fatti di cronaca, le differenze salariali tra uomini e donne, il carico di lavoro domestico che continua a gravare sulla componente femminile delle famiglie. Occorrono leggi e un cambiamento più radicale di mentalità.
Che cosa ha che fare il gender con la politica?
La politica ha come fine il bene della collettività ovvero i suoi diritti e doveri e in primis deve garantire a tutti la libertà e l’uguaglianza; se poi la libertà di ciascuno finisce dove comincia quella di un altro, deduco che scegliere la propria identità di genere non danneggi proprio nessuno. E’ piuttosto vero invece che chi nega i diritti altrui voglia creare discriminazioni.
Nel caso venisse eletta cosa attuerebbe concretamente in materia di “gender”?
L’omofobia deve diventare un argomento scolastico come il bullismo, la shoah e il razzismo. E’ anche così che si sconfigge l’intolleranza. Non bisogna farsi intimorire dalle minacce di certi genitori-sentinella o di certi politici di destra, altrimenti saremmo corresponsabili e confineremmo alcuni dei nostri giovani ad un ingiusto isolamento.
Cecilia Bosone, Vereinte Linke Sinistra Unita