Blog vom Frauenmuseum Il Blog del Museo delle Donne
Frauenmuseum | Museo delle donne

Monthly Archives: Januar, 2025

Le sarte di Auschwitz

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Il romanzo „Il nastro rosso“ di Lucy Adlington, uscito nel 2017, racconta la storia di una sartoria situata nel campo di sterminio di Auschwitz, in Polonia. Anni prima, l’autrice ne aveva sentito parlare, ma, nonostante varie ricerche, non era riuscita a raccogliere nessuna testimonianza diretta.

Soltanto dopo l’uscita del libro, che ebbe molto successo, le arrivarono diversi messaggi con contenuti simili: erano le famiglie di alcune prigioniere di Auschwitz che si erano riconosciute nel suo romanzo. Grazie a questi contatti, le fu finalmente possibile incontrare una testimone diretta, l’ultima sopravvissuta di quel gruppo: la slovacca Berta Kohút.

Nelle fasi più acute dello sterminio ad Auschwitz, Kohút era stata selezionata insieme a sua sorella Katka e ad altre ventitré giovani prigioniere, quasi tutte ebree slovacche, per disegnare, tagliare e cucire abiti destinati alle mogli dei comandanti del campo e ad altre donne dell’élite nazista di Berlino. Alcune internate avevano infatti lavorato come sarte in rinomati atelier a Praga, Bratislava e in altre città dell’Europa orientale prima dell’inizio della guerra. Le loro abilità furono sfruttate nel Laboratorio di alta sartoria (Obere Nähstube), un atelier ideato e aperto nel seminterrato degli uffici amministrativi delle SS da Hedwig Höss, moglie dell’ufficiale nazista e comandante del campo Rudolf Höss.

Leonida Silvestrin: la maestria di una pellicciaia meranese

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“La storia di una donna, Leonida, determinata, emancipata che, nel dopoguerra, ha svolto la sua professione di artigiana pellicciaia, contribuendo in modo determinante allo sviluppo economico e sociale della sua famiglia e non solo. Ha saputo integrarsi in un territorio di confine e raccogliere la stima per la sua persona e la sua elevata professionalità. La creazione di pellicce artigianali è un’arte difficile e molto impegnativa che ormai si è persa nel tempo. Spero che questa testimonianza, frutto di ricordi (con la possibilità di qualche errore), possa mantenere la memoria storica.”

     Ivano Artuso, il figlio con il contributo del cugino Valerio Greghi

La vicenda di Leonida Silvestrini in Artuso si intreccia con il passato della città, in un’epoca in cui il mestiere della pellicciaia rappresentava un’arte raffinata e complessa, oggi quasi completamente scomparsa.

Gli inizi di una giovane determinata

Nata il 28 gennaio 1927 a Ponte San Nicolò, vicino a Padova, Leonida si trasferì con la famiglia a Merano durante la Seconda Guerra Mondiale. Maggiore di sei fratelli, si distinse fin da giovanissima per il suo spirito intraprendente e il forte senso di responsabilità. Ancora bambina e piccola di statura, iniziò a lavorare in una lavanderia, piegando lenzuola per i soldati grazie usando uno sgabello che le permetteva di raggiungere il piano di lavoro.

Liliana Segre: una vita dedicata alla cultura della memoria e all’impegno civile

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Il 27 gennaio, Giorno della Memoria, è un’occasione per ricordare le vittime dell’Olocausto e per riflettere sulla necessità di custodire la memoria storica. In questa ricorrenza, vogliamo focalizzare l’attenzione su Liliana Segre, una donna che ha trasformato la sua vita in un simbolo della resistenza della memoria. Sopravvissuta alla brutalità dei campi di concentramento, Segre ha dedicato il suo impegno a trasmettere la memoria dell’orrore vissuto, affinché l’umanità non dimentichi l’infamia del passato. La sua testimonianza continua a rappresentare un monito per le nuove generazioni, un appello affinché l’orrore del passato non si ripeta mai più.

Liliana Segre, nata a Milano il 10 settembre 1930, rappresenta una figura chiave per il ricordo collettivo delle atrocità della Shoah. Sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti, ha speso la sua esistenza nel raccontare la sua esperienza, educare le nuove generazioni e promuovere la tolleranza. Attraverso le sue parole, Liliana ha trasformato il suo vissuto in un potente strumento per mantenere viva la memoria storica e contrastare ogni forma di discriminazione.

L’esperienza di Auschwitz

Nel gennaio del 1944, a soli tredici anni, Liliana Segre fu deportata ad Auschwitz-Birkenau insieme a suo padre. Il viaggio verso il campo di sterminio segnò l’inizio di un incubo: all’arrivo, Liliana fu separata dal padre, che venne immediatamente ucciso, mentre lei fu destinata ai lavori forzati.

Zitat zum Montag

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Aller (Wochen-)Anfang ist schwer ;-). Mit einem guten, manchmal aus der Seele sprechenden, manchmal witzigen Spruch oder Zitat wollen wir euch das erleichtern. ichfrau wünscht einen guten Start in die Woche!

Diese Woche mit Elizabeth Magie

Elizabeth Magie wurde am 9. Mai 1866 in Macomb, Illinois, geboren. Sie war eine vielseitige Persönlichkeit, die sich in verschiedenen Bereichen engagierte. Neben ihrer Arbeit als Spieleentwicklerin war sie auch eine feministische Aktivistin, Schriftstellerin, Dichterin, Journalistin, Schauspielerin und Ingenieurin. Magie war eine starke Verfechterin der wirtschaftlichen Theorien von Henry George und strebte danach, wirtschaftliche Ungleichheiten zu bekämpfen. Sie heiratete 1910 Albert Wallace Phillips und setzte ihre Arbeit in verschiedenen Projekten bis zu ihrem Tod im Jahr 1948 fort.

Die Geschichte von Monopoly

Magies berühmtestes Werk ist The Landlord’s Game, das sie 1904 patentierte. Ihr Ziel war es, die schädlichen Auswirkungen von Landmonopolen und wirtschaftlicher Ungleichheit zu veranschaulichen. The Landlord’s Game sollte zeigen, wie Reichtum und Macht in den Händen weniger Menschen konzentriert werden können. Das Spiel verbreitete sich in verschiedenen Varianten, bevor es schließlich zur Grundlage für das moderne Monopoly wurde.

Internationaler Tag der Bildung

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Der Internationale Tag der Bildung wurde 2018 von der Generalversammlung der Vereinten Nationen ausgerufen und findet jährlich am 24. Januar statt. Zum ersten Mal wurde dieser Aktionstag im Jahr 2019 begangen. Sein Ziel ist es, die bedeutende Rolle der Bildung für Frieden und Entwicklung und als öffentliches Gut zu würdigen.

Die Vereinten Nationen möchten an diesem Tag darauf aufmerksam machen, dass Gleichstellung nur möglich ist, wenn alle Menschen die gleichen Chancen auf lebenslange, qualitativ hochwertige Bildung haben. Der Tag soll helfen, den Kreislauf der Armut zu durchbrechen und allen Menschen weltweit gerecht den Zugang zu Bildung zu ermöglichen.

Wir, das Frauenmuseum, nehmen uns das Thema „Mädchenbildung“ sehr zu Herzen.

Die Geschichte der Mädchenbildung ist ein faszinierendes Thema, das sich über Jahrhunderte erstreckt und viele Veränderungen durchgemacht hat.
Hier ist eine Übersicht:

Mittelalter und Frühe Neuzeit

Im Mittelalter hatten Mädchen nur begrenzte Bildungsmöglichkeiten, meist beschränkt auf Lesen, Singen und religiöse Unterweisung in Frauenklöstern. Töchter aus adeligen Familien wurden auf ihre zukünftige Rolle als Ehefrauen und Mütter vorbereitet1. Im 14. Jahrhundert entstanden in einigen Städten Mädchenschulen, die jedoch weiterhin auf traditionelle weibliche Rollen ausgerichtet waren.

 16.bis 18. Jahrhundert

Fiori in terra bruciata – Le donne dopo la Shoah tra speranza e resilienza

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Per celebrare il „Giorno della Memoria 2025„, il 28 gennaio alle 18:00 presso il Museo delle Donne si terrà una conferenza con la Prof.ssa Antonella Tiburzi.

In occasione dell’80 anniversario della Liberazione dei lager. Dopo la devastazione della Shoah, le donne hanno trovato in se stesse la capacità di rinascere. Un viaggio sulla resilienza e la forza d’animo femminile.

Mentre il mondo osservava l’orrore della Shoah, le donne si alzavano dalle ceneri, portando con sé una forza d’animo e una determinazione che ha ispirato generazioni. Le loro storie, spesso dimenticate, sono un testamento alla capacità umana di superare, con difficoltà, l’indicibile e ricostruire la propria vita. Verranno raccontate le storie di alcune di queste donne che arrivarono a Merano.

Trovare la forza di ricominciare, di ricostruire le loro comunità e di trasmettere alle generazioni future un messaggio di speranza. Esse ci raccontano che anche dopo momenti terribili, l’umanità può risplendere.

 

Zitat zum Montag

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Diese Woche mit Agatha Christie

Agatha Christie, geboren als Agatha Mary Clarissa Miller am 15. September 1890 in Torquay, Devon, England, war eine der erfolgreichsten und einflussreichsten Schriftstellerinnen des 20. Jahrhunderts. Sie ist bekannt für ihre 66 Kriminalromane und 14 Kurzgeschichtensammlungen, die oft um die fiktiven Detektive Hercule Poirot und Miss Marple kreisen.

Einige ihrer berühmtesten Werke sind:
„Mord im Orientexpress“
„Der Tod auf dem Nil“
„Und dann gabs keines mehr“
„Die Morde des Herrn ABC“
„Die Mausefalle“ (das erfolgreichste Theaterstück der Welt, das seit 1952 ununterbrochen im West End aufgeführt wird)

Christie schrieb auch unter dem Pseudonym Mary Westmacott sechs Romane. Sie war zweimal verheiratet: zuerst mit Archibald Christie und später mit dem Archäologen Max Mallowan. Christie diente während beider Weltkriege in Krankenhausapotheken, was ihr umfassende Kenntnisse über Gifte vermittelte, die in vielen ihrer Romane und Kurzgeschichten eine Rolle spielen.
Ihr literarisches Werk hat weltweit über zwei Milliarden Exemplare verkauft und sie zählt zu den meistübersetzten Autoren aller Zeiten. 1971 wurde sie von Königin Elisabeth II. zur Dame (DBE) ernannt.

„Deine Geschichte ist das, was du hast, was du immer haben wirst. Es ist etwas zu besitzen.“

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Heute feiern wir den 61sten Geburtstag von Michelle Obama, eine inspirierende und engagierte Persönlichkeit, die als First Lady der Vereinigten Staaten von 2009 bis 2017 bekannt wurde.

Michelle LaVaughn Robinson Obama, geboren am 17. Januar 1964 in Chicago, Illinois, ist eine US-amerikanische Rechtsanwältin und Autorin. Sie war von 2009 bis 2017 die First Lady der Vereinigten Staaten als Ehefrau des 44. US-Präsidenten Barack Obama.

Michelle wuchs in der South Side von Chicago auf, ihre Eltern waren Fraser Timothy Robinson und Marian Robinson. Ihre Vorfahren waren größtenteils afroamerikanische Sklaven. Michelles Kindheit war geprägt von den Veränderungen in ihrem Viertel und der Erkrankung ihres Vaters an Multipler Sklerose.

Sie absolvierte die Whitney Young Magnet High School, studierte Soziologie und Afroamerikanische Studien an der Princeton University und erwarb 1985 ihren Bachelor of Arts. Danach wechselte sie zur Harvard University und schloss 1988 mit dem Juris Doctor ab. Anfangs war sie Mitglied der Methodistenkirche, trat später jedoch zusammen mit ihrem Mann der United Church of Christ bei.

Nach ihrem Studium an der Harvard University arbeitete Michelle Robinson in der Anwaltskanzlei Sidley & Austin in Chicago, wo sie ihren späteren Ehemann Barack Obama kennenlernte. Die beiden heirateten 1992 und haben zwei Töchter, Malia und Sasha.

Rosa Luxenburg

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„Dann sieh, daß Du Mensch bleibst: Mensch sein ist vor allem die Hauptsache. Und das heißt: fest und klar und heiter sein, ja heiter trotz alledem und alledem, denn das Heulen ist Geschäft der Schwäche.“ – Brief an Mathilde Wurm, 28. Dezember 1916. In: Gesammelte Briefe, Band 5, Dietz, Berlin 1987, S. 151, books.google.de

Heute vor 106 Jahren wurde Rosa Luxemburg in Berlin ermordet.

Wer war diese Frau?
Rosa Luxemburg war eine bedeutende Persönlichkeit der europäischen Arbeiterbewegung und des Marxismus. Hier sind einige wichtige Informationen über ihr Leben und Werk:

Frühes Leben und Bildung

  • Geburt: Rosa Luxemburg wurde am 5. März 1871 in Zamość, Kongresspolen, im Russischen Kaiserreich geboren.
  • Familie: Sie stammte aus einer wohlhabenden jüdischen Familie. Ihr Vater war Holzhändler und ihre Mutter war eine gebildete Frau, die die polnische und deutsche Literatur schätzte2.
  • Bildung: Luxemburg erhielt ihre Schulbildung in Warschau und studierte später an der Universität Zürich, wo sie Staatswissenschaften und Nationalökonomie studierte.

Politische Karriere

  • Sozialdemokratie: 1893 gründete sie die Sozialdemokratie des Königreichs Polen (SDKP), die später in Sozialdemokratie des Königreichs Polen und Litauen (SDKPiL) umbenannt wurde.
  • Deutschland: 1898 zog sie nach Deutschland und setzte sich dort für die deutsche Sozialdemokratie ein.

Citazione del Lunedi

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Tutti gli inizi (di settimana) sono difficili. Vogliamo renderveli un po’ più spensierati, con qualche buona citazione o battuta di spirito a volte profonde e a volte meno.
Iodonna vi augura un buon inizio della settimana.

Questa settimana con Samantha Cristoforetti

Samantha Cristoforetti è un’astronauta e pilota italiana, nota per essere stata la prima donna italiana nello spazio e la prima donna europea a comandare la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Nata il 26 aprile 1977 a Milano, ha avuto una carriera impressionante.

Ecco alcuni punti salienti del suo percorso:

  • Istruzione: Ha studiato ingegneria meccanica presso l’Università Tecnica di Monaco e ha conseguito una laurea in scienze aeronautiche presso l’Università di Napoli Federico II.
  • Carriera Militare: Prima di diventare astronauta, ha prestato servizio come pilota militare nell’Aeronautica Militare Italiana.
  • Missioni Spaziali: Ha volato alla ISS in due missioni: la prima nel 2014-2015 (Spedizione 42/43) e la seconda nel 2022 (Spedizione 67/68). Durante la sua prima missione, ha stabilito il record per il volo spaziale ininterrotto più lungo da parte di una donna europea con 199 giorni.
  • Comandante della ISS: Nel 2022 è diventata la prima donna europea a comandare la ISS.

Coco Chanel – Erinnerung an eine Rebellin, die die Frau vom Korsett befreit hat

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„Der schwierigste Teil meiner Arbeit liegt darin, dass sich die Frau frei fühlen kann. Man darf ihre Art zu sein nicht durch die Kleidung verändern, die sie trägt.“ 

Am 19. August 1883 in Saumur, einem südfranzösischen Dorf geboren, wird Gabrielle Bonheur Chanel, so ihr richtiger Name, nach dem Tod ihrer Mutter mit zwölf Jahren Halbwaise. Nachdem der Vater seine fünf Kinder verlassen hat, wachsen Gabrielle und ihre beiden Schwestern in einem Kloster auf. In den sieben Jahren, die sie dort verbringt, eignet sie sich nicht nur Nähkenntnisse an, sondern entwickelt auch eine Vorliebe für Schwarz und Weiß.

Nach ihrem Austritt aus dem Waisenhaus verdingt sie sich tagsüber als Näherin und singt abends in einem Konzert-Café vor Offizieren der Kavallerie. Ihr Spitzname „Coco“ scheint in dieser Zeit entstanden zu sein.

Mit der Unterstützung eines Liebhabers eröffnet Coco Chanel 1910 in Paris schließlich ihren ersten Laden, dem bald weitere folgen. Ihren unkonventionellen Stil – sie trägt Herrenhosen, Pullover mit bretonischen Streifen und einfache Hütchen – überträgt sie auf ihre Entwürfe und begeistert die Damen der gehobenen Pariser Gesellschaft.

„Jeder ernsthafte Wagemut beginnt im Inneren.“

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Heute feiern wir den 84sten Geburtstag von Joan Baez ,eine bekannte amerikanische Folksängerin und Aktivistin, geboren am 9. Januar 1941 in Staten Island, New York. Sie wird für ihre markante Sopranstimme und ihr unerschütterliches Engagement für Bürgerrechte und Pazifismus gefeiert.

Joan Baez wurde in den 1960er Jahren als zentrale Figur der amerikanischen Folk-Musik-Bewegung bekannt. Ihr Auftritt beim Woodstock-Festival 1969 ist besonders ikonisch.
Zu ihren bekanntesten Liedern gehören „Diamonds & Rust“, „There But for Fortune“ und „We Shall Overcome“. Sie hat auch Lieder von Künstlern wie Bob Dylan, The Beatles und The Rolling Stones gecovert. Im Laufe ihrer Karriere hat sie mehr als 30 Alben veröffentlicht und zahlreiche Auszeichnungen erhalten, darunter 2007 einen Grammy Lifetime Achievement Award.

Aktivismus und Einfluss:
Bürgerrechtsbewegung: Joan Baez war stark in die amerikanische Bürgerrechtsbewegung involviert. Sie nahm an Märschen teil, darunter der berühmte Marsch auf Washington im Jahr 1963, bei dem Martin Luther King Jr. seine „I Have a Dream“-Rede hielt. Ihre Musik spiegelte oft ihr Engagement für soziale Gerechtigkeit wider.

Antikriegs-Aktivismus: Als überzeugte Pazifistin war Baez während ihrer gesamten Karriere in Antikriegsbewegungen aktiv. Sie protestierte gegen den Vietnamkrieg und hat weiterhin gegen verschiedene militärische Konflikte weltweit Stellung bezogen.

Zitat zum Montag

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Aller (Wochen-)Anfang ist schwer ;-). Mit einem guten, manchmal aus der Seele sprechenden, manchmal witzigen Spruch oder Zitat wollen wir euch das erleichtern. ichfrau wünscht einen guten Start in die Woche!

Diese Woche mit Helen Vita

Helen Vita, geboren als Helene Vita Elisabeth Reichel, war eine vielseitige Künstlerin und Schauspielerin. Nach der Ausweisung aus Deutschland 1939 zog ihre Familie nach Genf. Ihre Karriere begann sie am Théâtre du Vieux Colombier in Paris und dem Schauspielhaus Zürich, wo Bertolt Brecht ihr komisches Talent entdeckte.

1949 trat sie ins Zürcher Cabaret Fédéral ein, bevor sie 1952 nach München ging. Ihre Filmkarriere begann in den frühen 1950er Jahren, und sie spielte in 58 Filmen mit. Bekannt wurde sie vor allem durch Rollen in Rainer Werner Fassbinders Filmen und dem Musical-Film „Cabaret“. Trotz ihrer Filmerfolge blieb sie dem Theater treu und spielte in klassischen und modernen Stücken.
Helen Vita erregte auch Aufmerksamkeit durch ihre „frechen Chansons aus dem alten Frankreich“, die juristischen Kontroversen auslösten. Ihre Soloprogramme und Auftritte mit Pianisten wie Paul Klein und Frank Golischewski fanden großen Anklang.

Bis kurz vor ihrem Tod am 16. Februar 2001 in Berlin war sie aktiv in Film und Theater. Ihr Grab befindet sich auf dem Friedhof Zollikerberg/Zollikon bei Zürich.

„Elektrizität bahnt den Weg für eine höhere Ordnung von Frauen…..“

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Dame Caroline Harriet Haslett, DBE, JP, geboren 1895 in Worth, Sussex, war eine englische Elektroingenieurin, Administratorin in der Elektrizitätsindustrie und Verfechterin der Frauenrechte. Sie war die erste Sekretärin der Women’s Engineering Society und Gründerin sowie Herausgeberin deren Zeitschrift, The Woman Engineer.

Gemeinsam mit Laura Annie Willson und unterstützt von Margaret, Lady Moir, gründete sie die Electrical Association for Women, die 1935 das All-Electric House in Bristol einführte. 1925 wurde sie die erste Direktorin der Electrical Association for Women. Ihr Hauptinteresse war es, die Vorteile der elektrischen Energie zu nutzen, um Frauen von Hausarbeiten zu befreien, damit sie ihre eigenen Ambitionen außerhalb des Hauses verfolgen konnten. In den frühen 1920er Jahren hatten nur wenige Häuser elektrisches Licht oder Heizung, geschweige denn elektrische Geräte; das nationale Stromnetz existierte noch nicht.

Elektrizität bahnt den Weg für eine höhere Ordnung von Frauen – Frauen, die von der Schinderei befreit sind, haben Zeit für Reflexion und Selbstachtung. Wir kommen in eine Zeit, in der das spirituelle und höhere Leben freiere Entwicklungsmöglichkeiten haben wird, und das ist nur möglich, wenn Frauen von seelenzerstörender Schinderei befreit sind … Ich möchte, dass jede Frau Freizeit hat, um sich intensiver mit den Themen des Tages auseinanderzusetzen.“

Karriere:

„Kein Problem das vor mir steht, wird größer sein als Gott der hinter mir steht.“

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Das neue Jahr beginnt mit einem Interview mit Sonja Piccolruaz, unsere Frau des Monat Jänner.

Im Gespräch mit Sissi Prader erzählt sie über ihr Leben und über ihre ehrenamtlichen Aufgaben.

1) Sonja, kannst du dich kurz vorstellen?

Ich bin die zweite von 4 Kindern, noch zu Hause mit Hilfe der Hebamme auf die Welt gekommen.
Lebe immer noch in Corvara und könnte mir absolut nicht vorstellen wo anders zu leben.
Ich hatte das große Glück in meinem Mann, meinen Seelenpartner zu finden und mit ihm unseren Sohn großzuziehen, da meine Brüder andere Arbeitswege gegangen sind habe ich das Haus unserer Großeltern übernommen.

2)  Du hast neben deinem Hotel, das du mit deinem Mann geführt hast und jetzt noch weiterführst, sicher viel Energie aber auch mit Freude diese Aufgabe gewählt.
Wie geht es dir dabei und bringst du alles unter einem Hut zu bringen?

Natürlich war es mit meinem Mann viel einfacher das Hotel zu führen, aber da ich eine Frau der Tat bin suchte ich einen Weg um Arbeit und Wohlbefinden unter einem Hut zu bringen. Der plötzliche Tod meines Mannes hat mir gezeigt, dass manchmal etwas weniger so viel mehr sein kann. Also habe ich, nach Rücksprache mit meinem Sohn, auf Zimmer mit Frühstück umgesattelt. Wir verdienen wahrscheinlich weniger, aber was wir an Lebensqualität dazugewonnen haben ist unbezahlbar.
Endlich habe ich mehr Zeit mich meinen Hobbys, wie z.B. das Wandern zu widmen und mich im Dorf für die Gemeinschaft zu engagieren.