Francesca Ferragina é scrittrice, podcaster e blogger per passione. Dopo la sua esperienza con un tumore al seno ha deciso di far sentire la sua voce e di condividere le sue idee e pensieri. Racconta le sue esperienze, ma anche le “Storie di Donne nella Storia” con le quali vuole offrire consapevolezza e mostrare la forza delle donne. Nella nostra rubrica #lablogger oggi vi invitiamo a conoscere questa donna attiva e il suo blog.
Francesca, chi sei? Vuoi presentarti?
Salve a tutte e tutti, sono Francesca Ferragina ho 3… non serve l’età giusto?! Lavoro come pedagogista e coordinatrice in due strutture per l’infanzia 0-6 anni e per passione faccio la scrittrice e la podcaster. Sono mamma di Francesco, 11 anni e moglie di Matteo da 12 anni.
Come ti ha cambiato la tua esperienza con un tumore al seno?
Dire che ha stravolto la mia vita è un eufemismo. Lo paragono ad un potente tsunami. Ma esattamente come una calamità naturale, passando ha distrutto molto ma ha anche lasciato la possibilità di “ricostruire”. E così è stato per me: sono rinata. Nel rinascere ho preso una nuova consapevolezza di me stessa. Sono sempre stata un po’ in disparte… ad osservare; ora ho deciso di far sentire la mia voce!
Il tuo blog ha il titolo ‘Francesca Ferragina – Racconti di Donne per le Donne’. Come mai hai scelto di dedicare i tuoi racconti alle donne?
Penso che a volte noi donne, nella corsa verso il “riscatto sociale” che meritiamo, ci sentiamo sole, stanche e demoralizzate. Il mio blog vuole offrire un luogo di ritrovo virtuale in cui percepire che non siamo affatto sole e che anzi, c’è un’intera comunità che ha affrontato, affronta, affronterà le stesse battaglie.
Che cosa troviamo sul tuo blog?
Il mio è un blog personale infatti per non sbagliare l’ho chiamato francescaferragina.com e raccoglie tutte le mie passioni e le mie battaglie. Si possono trovare articoli, video, musiche, recensioni di libri, le mie opinioni su fatti di cronaca. Insomma tutto ciò mi emoziona e che condividendo spero posso appassionare anche altri.
Ci piacciono tantissimo i tuoi Podcast sulle storie di donne nella storia. Ci puoi spiegare un po’ di che cosa si tratta?
“Storie di Donne nella Storia” è nato un po’ per caso quest’estate. Ascolto PodCast da 3 anni circa e ritengo siano una forma di tecnologia davvero efficace. Insieme agli audiolibri offrono infatti la possibilità di ascoltare trasmissioni e argomenti che solitamente si dovevano leggere. Questo permette di utilizzarli in molti momenti diversi. Io ad esempio li ascolto volentieri in auto dovendo spostarmi per lavoro tra Merano e Bressanone. Oppure durante le lunghe sedute di chemioterapia, quando per i farmaci non riuscivo a tenere gli occhi aperti, mi rilassavo ascoltando il professor Barbero che mi raccontava di battaglie, re, donne straordinarie e politiche rivoluzionarie. Insomma un’ottima compagnia.
Di una cosa mi ero accorta però. I podcast di storia erano quasi tutti della durata di un’ora circa. Interessanti, ma molto lunghi. E poi non avevano tematiche precise.
Ecco quindi l’idea del mio programma: raccontare in massimo venti minuti la storia di grandi donne del passato che non hanno avuto il giusto riconoscimento in quella storia scritta per lo più da uomini. Donne “troppo forti per un tempo che le voleva deboli”.
Come trovi le storie?
Sono una più affascinante dell’altra. Facendo le ricerche per le varie puntate mi sono accorta di quanta forza abbiano avuto le donne nel passato. In un mondo in cui non avevano nulla alcune di loro sono riuscite a far sentire la loro voce, richinando perfino la vita in alcuni casi, ma convinte di quello che facevano. Sono un grande esempio per le attuali generazioni di donne. Non bisogna dare per scontati i diritti che abbiamo oggi: sono il frutto di grandi lotte e ci offrono il grande insegnamento che se vogliamo possiamo e dobbiamo cambiare le ingiustizie che vediamo!
Ho un mio piccolo database in cui ho un elenco di donne che ho incontrato nei libri che ho letto oppure in mostre che ho visitato. Alcune sono donne che ho scoperto nei ritratti di castelli, altre ancora sono rimembranze della scuola. Poi in questo anno in cui mi sono dedicata ai social ho creato una bella rete di donne con le mie stesse passioni di libri e storia, come la dottoressa Ilaria Varotti, laureata proprio in storia delle donne che spesso mi offre degli ottimi spunti da sviluppare e a volte è ospite di un episodio offrendo la sua voce.
Diciamo che ho sempre le antenne alzate, appena vedo, leggo o sento di una donna interessante vado subito ad approfondirne la vita e se mi interessa la inserisco nel mio elenco! Penso di avere materiale per almeno 200 episodi!
Scrivi anche i romanzi, vero?
Sì, a febbraio ho pubblicato il mio primo romanzo “Io. Anna”, un romanzo a sfondo storico che parla d’amore, d’amicizia ma soprattutto di riscatto. Nella mia testa poi ho altri due progetti: oltre al seguito di “Io. Anna” infatti sto lavorando ad un romanzo che parlerà della mia esperienza di malattia, attraverso l’incontro con le esperienze di tutte le donne che ho conosciuto nel mio percorso. Poi ho già lo “scheletro” di un altro romanzo: la versione al femminile dell’Iliade di Omero, ma meglio non rivelare troppo…
E per finire, con Mari Madeo, bravissima illustratrice che ha anche realizzato il logo del mio podcast, sto avviando il progetto di trasformare “Storie di Donne nella Storia” in un albo per ragazze e ragazzi.
Qual è la meta del tuo blog?
La scrittura è la mia forma di femminismo: attraverso le storie mostro la forza delle donne.
Offrire consapevolezza. Questo è il mio obiettivo. Io ho dovuto affrontare una malattia per interiorizzarla e ora voglio offrire a tutt* gli strumenti per fare altrettanto.
Quali altri blogger puoi consigliarci?
Sicuramente Valeria Crivellari, in arte “maman0nmama”, con cui ho collaborato per un progetto bellissimo ed importante: la pubblicazione del libro “Mamma Raccontati. Quello di cui le mamme non parlano” di cui io ho scritto la prefazione. È la raccolta di testimonianze di madri che raccontano quanto e come la loro vita sia cambiata dopo la maternità. Un libro che mostra la realtà e non le versioni patinate che il mondo social attuale quasi pretende dalle donne e madri. Affronta tematiche profonde come l’aborto, i licenziamenti, le adozioni, la depressione post-parto. Il tutto per due scopi: il primo non far sentire sole le donne che dopo la maternità si sono sentite frastornate e messe all’interno di una centrifuga emozionale; e il secondo, molto importante, raccogliere fondi per la realizzazione di un laboratorio di ricerca per Elena, una bambina di Genova con una malattia genetica rarissima (unico caso in Italia). L’intero ricavato della vendita del libro andrà infatti nella sua cassa fondi.
Oltre ad essere un’amica, ritengo Valeria una grande donna, capace di reinventarsi ogni volta che la vita la mette davanti ad un ostacolo. E lo fa raccontandolo nel suo blog e sui suoi social in modo sempre puro, vero e… colorato! Seguitela!
Qui trovate il blog di Francesca Ferragina
Intervista: Judith Mittelberger