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Giornata Internazionale dell’Amicizia: Un Omaggio all’Amicizia Femminile

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La Giornata Internazionale dell’Amicizia ci offre l’opportunità di celebrare e riflettere sull’importanza delle amicizie, in particolare su quelle femminili. Al Museo delle Donne abbiamo dedicato una mostra molto apprezzata dal pubblico nel 2021 intitolata proprio “Amicizie femminili”.

Le amicizie femminili non solo rappresentano un pilastro di supporto emotivo e relazionale, ma possono anche portare una componente politica e sociale significativa.

Per lungo tempo l’amicizia è stata quella tra amici, dunque tra uomini. Quando si vuole darne una definizione, uno dei riferimenti più noti e citati è ancora oggi Aristotele. Peccato solo che il celebre filosofo greco sia vissuto oltre 2000 anni fa e che da allora di acqua ne sia passata sotto i ponti.

È importante riflettere sul fatto che l’amicizia è sempre esistita anche tra le donne o tra donne e uomini. È innegabile che il fattore determinante non sia il genere, quanto piuttosto la condivisione di interessi e di valori, una convergenza di atteggiamento, il fatto di essere “sulla stessa lunghezza d’onda”.

Donne in reti

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Il 9 settembre é la giornata delle amiche. Per celebrare l’occasione, oggi vorremmo presentarvi altre donne e amiche della nostra attuale mostra temporanea “Amicizie femminili – Dallo scambio emozionale alla rete relazionale”.

È da anni, decenni o secoli che l’organizzarsi in reti è una fonte di forza per le donne. Così è anche stato per Aletta Jacobs (1854-1929), una pioniera in molti aspetti:

  • è stata la prima donna laureata nei Paesi Bassi
  • come medica aprì nel 1882 la prima clinica per il controllo delle nascite
  • le sue esperienze sulla situazione precaria di molte pazienti la avvicinavano al movimento delle donne
  • nel 1894 grazie alla sua iniziativa, venne fondata l’Associazione olandese per il suffragio femminile, di cui fu a lungo presidente
Foto: Archiv Frauenmuseum, Meran

Nella lotta per il suffragio femminile, Aletta partecipò a molti congressi e vi incontrò altre donne notevoli come la giovane suffragista ungherese Rosika Schwimmer o l’americana Carrie Chapman Catt che sono diventate sue amiche.

Con entrambe Aletta intratteneva una fitta corrispondenza nella quale si mescolano privato e politico. Le donne si scambiavano su femminismo, desideri sessuali, l’interesse per le droghe, riflessioni sul lavoro minorile, la schiavitù ecc.