Blog vom Frauenmuseum Il Blog del Museo delle Donne
Frauenmuseum | Museo delle donne

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Giovani voci contribuiscono a dare forma al Museo delle Donne di Merano

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Il Museo delle Donne di Merano da diversi anni propone a giovani persone creative e classi scolastiche, di dire la loro in materia di uguaglianza di genere.

In delle apposite vetrine per gli ospiti, si susseguono così periodicamente delle piccole esposizioni temporanee che fungono da specchio su quelle che sono le opinioni, le visioni e gli stili di vita dei giovani che vivono il nostro territorio. Molte classi durante l´anno scolastico hanno seguito uno dei percorsi didattici offerti dal museo, approfondendone poi i contenuti in classe grazie al supporto delle/ei  singole/i docenti impegnate/i a favore della parità tra generi. L´idea di base delle vetrine dedicate agli ospiti è quella di favorire un sapere collettivo, democratico e variegato, che sappia  unire diverse prospettive ed esperienze di vita. Difatti la storia e il presente delle donne, alla pari di altre minoranze, non può mai essere ridotta ad una singola interpretazione, ma è sempre composta da una miriade di voci e forme di essere.

Corpi che sanguinano

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La decostruzione dell’universale maschile come standard sportivo

Come si sentono le ragazze quando hanno le mestruazioni durante le ore di Scienze Motorie? Come ne parlano con il corpo insegnanti? E con le compagne o i compagni di classe? Quali tabù si possono ancora decostruire?

Queste e molte altre sono le domande che si è posta Elisa Virgili, ricercatrice nel campo della Filosofa Politica e degli Studi di Genere, quando ha dato il via al progetto “Corpi che sanguinano” in collaborazione con Codici Ricerca e Intervento. Partendo dal presupposto che non tutti i corpi sono uguali, Elisa propone di ripensare le Scienze Motorie come un momento che può aiutare giovani persone a scoprire il proprio corpo e ad inseguire benessere psicofisico più che prestazioni agonistiche. Vale la pena superare lo standard sportivo costruito sul corpo maschile, affinché le ragazze o persone non binarie non debbano sempre adattarsi o trovare scuse quando hanno il ciclo, ma siano proprio le ore di ginnastiche a offrire programmi diversificati a seconda delle diverse esigenze. Perché come suggerisce Elisa Virgili, le ore di Scienze Motorie possono e devono in futuro abbracciare la diversità e la soggettività di chi le pratica, affinché sia un aiuto e sollievo, non sofferenza o vergogna.