La voce ucrania di Tetiana Chernetska del Museo di Genere di Kharkiv
„La storia della lotta delle donne per l’uguaglianza non appartiene a nessuna singola femminista né a nessuna organizzazione, ma agli sforzi collettivi di tutte/i coloro che hanno a cuore i diritti umani“. Gloria Steinem
Immaginate un mondo equo e inclusivo che tratta ogni persona in egual modo. Un mondo libero da pregiudizi, stereotipi e discriminazione, in cui la differenza è apprezzata e celebrata. Un mondo in cui si celebrano i successi delle donne e si agisce insieme a favore dell´uguaglianza.
Questo é il sogno nascosto del femminismo, la meta che si intenta di raggiungere. Affinché un giorno non serva più una giornata internazionale delle donne, una giornata in cui bisogna ribadire la necessità di parità politiche, sociali ed economiche fra generi. Fino ad allora in molte/i continuano ad impegnarsi a favore di una società paritaria.
Una fra queste é Tetiana Chernetska, la responsabile del Museo di Genere di Kharkiv, del primo museo di genere dell’Europa dell’Est, un incubatore di progetti di educazione di genere innovativo e centro di leadership femminile. Tetiana, che fa parte della Rete internazionale dei Musei delle Donne IAWM creata a Merano nel 2012, ci racconta delle sfide attuali in tempi di guerra.
La nostra solidarietà si rivolge a tutte le persone, ucraine e russe e di qualsiasi altra provenienza, che attualmente si stanno opponendo alle direttive belliche della Russia e di Putin.
FM: Come stai Tetiana, sei al sicuro e puoi descriverci la situazione a Kharkiv?
Ormai sono già diversi giorni che siamo in guerra. La prima giornata sono stata svegliata alle 5 di mattino dal suono di un’esplosione. Un’unità di difesa aerea è saltata in aria a sette chilometri da casa mia e i carri armati russi continuano ad avanzare. Da quel momento la mia vita è cambiata rapidamente. Tutti i miei piani sono stati cancellati. Cerco di tenermi in contatto con amiche/i, parenti e colleghe/i, per sapere che sono ancora vivi e per sostenerli. Al momento sono al sicuro. L´altro giorno sono stati distrutti 87 edifici, tra cui hanno attaccato anche la nostra amministrazione statale regionale e il centro della città. Stanno uccidendo i civili, compresi i bambini.
FM: Avete ancora scorte di cibo e cure medicinali?
La maggior parte dei negozi e dei supermercati sono chiusi. Solo alcuni sono in funzione di tanto in tanto. Se hai bisogno di pane, devi andare in un negozio la mattina presto e fare una lunga coda. Lo stesso vale per le farmacie. Gli ospedali e i centri per il parto sono in funzione. Le donne incinte partoriscono nelle stazioni della metropolitana e nei sotterranei dei centri di nascita.
FM: Il vostro museo è stato colpito dai combattimenti? State lavorando?
Adesso abbiamo internet e l’elettricità, quindi possiamo lavorare quando non ci sono i bombardamenti. Abbiamo degli sponsor che ci stanno sostenendo in modo che possiamo comprare cibo e cose quotidiane per i gruppi bisognosi. Il Museo del Genere al momento é al sicuro, però la sfida rimane: l’Ucraina è una società fortemente patriarcale con molta violenza in famiglia discriminazione di genere e molestie sessuali sul posto di lavoro, un divario salariale del 30%, la sottorappresentazione delle donne in politica (9,5% in Parlamento), omofobia, ecc. L’educazione ufficiale e i mass media promuovono solo due principali ruoli di genere: la madre-governante o la giovane Barbie. Vedremo adesso come si svilupperanno le cose, sicuramente bisognerà riprendere il discorso di genere. In periodo di crisi poi sulle spalle delle donne si riversano molte responsabilità, come per esempio la cura di figli/e e anziani. Ora che gli uomini non possono più abbandonare il paese, molte donne prendono figli/e e anziani e si recano al salvo all´estero. Spero che molte donne vengano inserite nel discorso di risoluzione dei conflitti e degli aiuti umanitari. Difatti già noi donne del Museo di Genere siamo state sempre propense a trovare un dialogo trasversale con i paesi e le culture confinanti dell´Ucraina. L´unica strada é quella di stare unite e lottare contro ogni forma di violenza.
Le ultime notizie che Tatiana ci ha fatto avere, é che lei e le sue colleghe del Museo di Genere di Kharkiv sono riuscite a raggiungere l´estero sane e salve.
Sarah Trevisiol