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Im Oktober kamen Frau Waltraud Sommerhuber mit ihrer Tochter aus Innsbruck zu Besuch ins Frauenmuseum.

Dank der Schenkung von so einigen Kleidern und Accessoires aus dem 19. und 20. Jh. war es für das Frauenmuseum möglich, die Geschichtsdarstellung des Frauenmuseum zu erweitern.  Die Familie Sommerhuber hat diese Übergabe noch an die Gründerin Evelyn Ortner 1993 für den Verein Frauenmuseum übergeben können.

In einem Museum sind originale Objekte und Kleider für die Vermittlung von Geschichte(n) besonders wertvoll.

Der Überraschungsbeuch hat uns sehr gefreut und sie haben auch gesehen, dass ihre Schenkung in guten Händen ist. Im Archiv werden all die Gegenstände und Kleidung archiviert, aufbewahrt und je nach Bedarf in einer Ausstellung immer wieder gezeigt.

#Kulturlust 0

Eccoci giunt* alle ultime due puntate del podcast di Sandra Passarello a cura di Alessandra Tortosa che ci ha accompagnat* durante questi mesi. Con l’augurio dell’autrice: “Spero che questi podcast vi abbiano nutrite e allietate e che possano essere occasione per tenere vivi dialogo e confronto su quelle che chiamiamo tematiche femminili. A risentirci presto, speriamo, chissà….”

PUNTATA 12

Stereotipi di genere

Donna al volante pericolo costante” si diceva quando ero bambina e quando ho capito cosa si intendeva mi infuriavo dentro di me, perché trovavo che la mia mamma sapesse guidare benissimo e perché anche a me sarebbe piaciuto guidare (e infatti ho preso la patente a 18 anni e ho amato guidare per tanto tempo).

Un classico stereotipo di genere.

Lo stereotipo in generale e quello di genere in particolare ci parla per lo più per pregiudizi o visioni superficiali, a volte fa sorridere, a volte dice una parte di verità, ma altre è una vera aberrazione.

Il tema della penultima puntata di “Una breve storia delle donne” parla proprio di stereotipi di genere e lo fa partendo da alcune canzoni, come quella del “Quartetto Radar”, predecessore dei “Cetra”, che cantava “Le donne del Far West. O ancora “La ragazza di famiglia” cantata da Wilma de Angelis, a ricordare quanto le ragazze in società non potessero comportarsi se non secondo i canoni socialmente accettati.

#Kulturlust 0

Questa settimana, come vi avevamo annunciato nell’articolo di presentazione di “Una breve storis delle donne” di Sandra Passerello, vi proponiamo altre due puntate del suo podcast.

La puntata numero 2 “Sei bella/Sei brutta” dedicata agli ideali di bellezza, e la puntata numero 3 che racconta, anche con un pizzico di ironia, che cosa si celava dietro all’idea di “brava ragazza”.

Vi auguriamo un buon ascolto!

 

PUNTATA 2
Sei bella/Sei brutta

Il tema della bellezza pare essere per il mondo femminile un argomento inevitabile, perché?

Chi o cosa definisce il concetto di bellezza? Ma soprattutto perché le donne dovrebbero essere belle? Ne parliamo attraverso l’ironico testo tratto dal saggio di Giulia Blasi “Brutta”, ma anche con un estratto da un classico di una grande autrice come Marguerite Duras e una interessante testimonianza da “I brutti anatroccoli” di Piergiorgio Paterlini.
E’ davvero necessario essere belle? E cosa è disposta ad affrontare una donna per essere considerata bella? Ne parliamo proprio con Roberta Ciola del Museo delle Donne, dove di ideali di ideali di bellezza si parla a più riprese nella mostra permanente, a ricordarci che le giovani generazioni vanno aiutate ad interrogarsi su questi temi.

Un curioso trend, il “Subway T-shirts” sta attirando l’attenzione su una questione ancora presente nella società: la paura di aggressioni sessiste che molte donne affrontano quando si spostano in determinati contesti pubblici, in luoghi considerati non sicuri e in particolare, li dove è nato nella metropolitana di New York. Nonostante sia indiscutibile il diritto di ciascuno di vestirsi come desidera e di vedere rispettata la propria persona e il proprio corpo, le donne continuano a sentirsi bersaglio di atti sessisti, come fischi, sguardi imbarazzanti, commenti sul corpo e contatti indesiderati.

La campagna “Subway T-shirts” che da New York sta passando anche in altri paesi, è stata ideata e lanciata su Tik Tok da alcune giovani donne, e sta girando in altri paesi, che desiderano rendere visibile questo grande disagio del non potersi muovere liberamente in tutti i luoghi pubblici, senza temere aggressioni o molestie, specialmente nelle ore serali e sui mezzi pubblici. L’idea è quella di nascondere e coprire il proprio outfit con magliette oversize XXL durante il tragitto, per poi toglierle e godere della propria libertà una volta raggiunta la destinazione.

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Vergangene Woche am Freitag, 9. Juni hat das Frauenmuseum die Ausstellung “FrauenBilden 1723-2023 – 300 Jahre Englische Fräulein in Meran” eröffnet. Am Tag darauf fand in der Pfarrkirche und im Nikolaussaal der feierliche Festakt zur Jubiläumsfeier statt. Es ist ein Moment des Innehaltens, des Erinnerns, des Reflektierens, aber vor allem ist es ein Moment des Feierns der Erfolgsgeschichte der Englischen Fräulein und der Mädchenbildung in Meran.

Hier einige Eindrücke.

Fotos: Maria Priller / Frauenmuseum

#ioDonna del mese 0

Unsere Frau des Monats Mai, Jutta Tappeiner Ebner, nimmt uns in diesem Interview mit auf eine Reise zu altem Kräuterwissen, sinnstiftenden Bräuchen und wohltuenden Räucherritualen und gibt einige Tipps über die Heilwirkung bestimmter Kräuter. Sie hat die Selbstständigkeit gewagt und ihre Leidenschaften zum Beruf gemacht: Heute ist sie nicht nur Bäuerin und führt 3 Ferienwohnungen, sondern stellt in ihrer Manufaktur selbst Kräuter-Produkte her und gibt ihr großes Wissen in ihrer Kräuterakademie weiter.

Erzählst du uns von deiner Arbeit und dem vielfältigen Angebot am Bacherhof? Wie bist du zur Bäuerin geworden? Wie wurde deine Leidenschaft für Kräuter und das Räuchern geweckt?

Kräuter faszinieren mich seit ich zurückdenken kann, schon als Jugendliche habe ich mir meine Hautpflege selbst gemacht. Die Rezepte dazu habe ich aus Aufzeichnungen meiner Mutter übernommen und sie für mich angepasst.

Seitdem habe ich viele Kurse, Ausbildungen und Lehrgänge im In- und Ausland besucht und mich mit Kräuterbüchern aus allen Epochen eingedeckt.

Das Lernen ist für mich eine Bereicherung, Erfüllung finde ich jedoch bei der Umsetzung des Gelernten.

Heute freue ich mich, altes Kräuterwissen mit neuen Erkenntnissen sowie mit meinen praktischen Erfahrungen zu verknüpfen und diesen Schatz interessierten Kräuterfreundinnen und -freunden weiterzugeben.

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L’Equal Pay Day è un’iniziativa europea nata per sensibilizzare e informare sul permanete divario salariale tra uomini e donne. La Commissione provinciale per le pari opportunità e il Servizio donna della provincia di Bolzano hanno portato questa iniziativa per la prima volta in Alto Adige nel 2010.

Venerdì 21 aprile 2023, dalle 10.00 alle 15.00 a Merano, l’ufficio del comune preposto alle pari opportunità – in collaborazione con numerose associazioni del territorio allestirà davanti al municipio uno stand informativo per sensibilizzare l’opinione pubblica.

La disparità degli stipendi fra uomini e donne fa sì che quest’ultime, pur con la medesima qualifica, guadagnino per lo stesso lavoro meno dei loro colleghi maschi.

I dati parlano molto chiaro. In Italia (così come in Alto Adige) la disparità di retribuzione tra uomini e donne è ancora attorno al 17% e il 16,5%. Si tratta quindi di un problema che riguarda molto da vicino anche la nostra ricca provincia.

Le differenze salariali si riscontrano con percentuali simili sia nel settore privato che in quello pubblico.

One Billion Rising, la campagna globale nata per chiedere a gran voce la fine alla violenza contro le donne e le ragazze compie 10 anni. Il progetto che ha ormai raggiunto una portata oltre all’immaginario, mira a riunire milioni di persone in tutto il mondo per danzare e manifestare in solidarietà con le vittime della violenza di genere. L’obiettivo è quello di creare consapevolezza, sensibilizzare e mobilitare la comunità globale per chiedere cambiamenti a livello legislativo, culturale e sociale per porre fine alla violenza di genere.

Anche quest’anno la citt di Merano non può mancare.

Partecipa anche tu! Ti aspettiamo

Ci troviamo il 14.02.2022 alle 17.00, in via Cassa di Risparmio a Merano.

Saremo in tantissime/i!

E non dimenticare: Indossa qualcosa di rosso!

Quest’anno per essere ancora più incisive ci troviamo a fare le prove della coreografia del flashmob.

Questi sono gli appuntamenti

Per tutte e tutti: 9.2.2023 ore 18, HUB 37 (via Otto Huber 37)

Per le scuole: 2.2.2023 ore 17, FOS (piazza Mazzini 1) o 10.2.2023 ore 12.35

Aula Magna del Gandhi, (via Wolf 38)

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É tutta una questione di prospettive: davanti alla prima immagine del Museo che rappresenta la marcia delle donne su Versailles, una manifestazione popolare condotta dalle donne dei mercati di Parigi all’esordi della Rivoluzione Francese, Yuly nonostante gli abiti femminili delle protagoniste, pensa che siano uomini travestiti da donne, pronti all’assalto al palazzo del potere.

Yuly Tenorio, avvocata ecuadoriana per i diritti umani e i diritti della natura, ha visitato il Museo delle Donne a fine novembre. Ospite di Operation Daywork per una settimana in Alto Adige, dopo aver passato la maggior parte del tempo a lasciarci le sue parole e la sua testimonianza personale e professionale sulla sua lotta per i diritti in Ecuador, si è messa in ascolto. É così che abbiamo aperto un dialogo con Roberta e Cecilia che ci hanno accolto al Museo della Donna di Merano, e ci hanno raccontato come conducono i gruppi delle scuole medie e superiori attraverso il percorso storico centrato sui momenti e le conquiste fondamentali per l’emancipazione femminile, quali sono stati i cambiamenti nel ruolo delle donne che si sono susseguiti nel tempo, e di quanto sia importante essere consapevoli che chi conosce la propria storia affronta meglio il futuro.

Starke Frauen 0

“Per il diritto all’aborto lotterò fino alla morte”

Quest’anno è la scrittrice francese Annie Ernaux a ricevere il rinnovato Premio Nobel per la letteratura. L’ottantaduenne riceve il premio “per il coraggio e l’acutezza clinica con cui scopre le radici, le alienazioni e i limiti collettivi della memoria personale”. Annie Ernaux è considerata una delle più importanti scrittrici francesi contemporanee e la sua opera è di forte ispirazione autobiografica. Una donna che con la scrittura ha saputo raccontare la condizione femminile, dai diritti negati alle donne, fino al rapporto con il proprio corpo, la percezione delle convenzioni, la vergogna e l’aborto illegale.

“Lotterò fino al mio ultimo respiro affinché le donne possano scegliere se essere madri o meno: la contraccezione e il diritto all’aborto sono un diritto fondamentale, la matrice della libertà delle donne”.

Una delle sue opere più recenti s´intitola “L’evento”. Il libro, quasi autobiografico, racconta i tentativi dell’autrice di abortire in un’epoca in cui l’aborto era ancora considerato immorale e criminale. Nel 1963 in Francia l’aborto era illegale, la parola stessa era un tabù e si rischiava la prigione. La protagonista, una studentessa 23enne però non vuole abbandonare gli studi universitari per diventare madre e quindi si vede costretta a affrontare un aborto clandestino in condizioni terribili. Dal libro è stato tratto il bellissimo film “La scelta di Anne”, vincitore del Leone d’Oro al Festival di Venezia 2021.

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Wie ergeht es Frauen auf der Flucht? Welche Erfahrungen machen sie, welche Bedürfnisse haben sie und wie möchten sie davon erzählen? Ansichten und Stimmen von Frauen mit Fluchtbiografien bleiben oft unsichtbar. Das Projekt „Immigrant Sisterhood“ versucht dies zu ändern und zeigt Perspektiven von geflüchteten Frauen, die verschiedene Aspekte ihres Lebens in Erstaufnahmezentren zeigen wollen.

Das Projekt über weibliche Fluchterfahrungen wurde vom Landesbeirat für Chancengleichheit mit einem Preisgeld in Höhe von 3000 Euro prämiert. Damit sollen unterschiedliche Frauengeschichten aus weiblicher Perspektive erläutert werden und Frauenforschung sichtbarer werden. Die Brixnerin Sabine Tiefenthaler der Fakultät für Erziehungswissenschaften der Freien Universität Bozen, hat als Teil des Projektteams, den Preis entgegengenommen. Ihre Arbeit im Rahmen des Projektes trägt den Titel „Picturing Resilience – Eine feministisch ethnographisch-partizipative Studie über Resilienzprozesse von Frauen mit Fluchtbiografien in italienischen Notaufnahmezentren“. Dabei ging es Sabine Tiefenthaler vor allem ums “Aufzeigen und Durchbrechen von stereotypen Bildern, die gerade bei weiblichen Flüchtlingen oftmals in Gewaltsituationen münden.“

Im Namen des gesamten Teams des Frauenmuseums gratulieren wir allen Beteiligten für den Preis und das gelungene partizipative Projekt. Wir hatten das Glück im Jahre 2019 das Projekt in einer Gastvitrine des Museums im Rahmen der landesweiten STOP RACISM Südtirol-Aktion beherbergen zu dürfen und freuen uns auf jegliche weitere Zusammenarbeiten mit der Arbeitsgruppe.

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@MISSOIR é il primo pissoir femminile: veloce, facile e igienico

È risaputo che gli uomini possono fare i loro piccoli bisogni più facilmente rispetto alle donne. Inoltre in città come Berlino, lo spazio pubblico è carente di servizi igienici gratuiti e la necessità di urinare può essere anche un problema di costi per donne e persone a basso reddito. Ecco perché Lena Olvedi ha voluto risanare queste disuguaglianza sviluppando “Missoir”, l’equivalente femminile dell’orinatoio. Una toilette pubblica senza consumo di acqua, completamente ecologica, che elimina il fastidio delle infinte attese nei bagni delle donne.

Lena Olvedi ha allestito il “Missoir” a Berlino-Neukölln, in occasione della Giornata mondiale dei servizi igienici del 19 novembre 2019. “Il mio vuole essere un tentativo di risanare l’uguaglianza per le donne, sempre penalizzate alle feste e nei parchi”. D’ora in poi non lo saranno più! “L’orinatoio inodore è particolarmente salva spazio e può sostituire sei bagni femminili convenzionali, visto che offre tre posti per fare pipì. La dotazione standard comprende un cestino integrato, della carta igienica ecologica, del disinfettante per delle mani, un appendiabiti e uno specchio. L’orinatoio è anche coperto e illuminato di notte. L´unica cosa che questo aggeggio delle meraviglie non può offrire: é uno spazio in cui fare i propri bisogni grandi, é infatti adatto solo alla pipì.

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Mein Name ist Svenja Stümpel. Ich bin 17 Jahre alt und wohne ich mit meinen Eltern und meinen zwei jüngeren Schwestern in Friedrichstadt, einem kleinen Städtchen im Norden Schleswig-Holsteins. Ich besuche die elfte Klasse der Hermann-Tast-Schule in Husum. Derzeit bin ich für ein zweiwöchiges Praktikum hier im Frauenmuseum in Meran.

Unsere Schule ist Teil des EU-Programms Erasmus+, mit dessen Hilfe Schülerinnen und Schülern ein Auslandsaufenthalt mit Praktikum ermöglicht wird. Als Ersatz für eine Kursfahrt im Rahmen des Lateinunterrichts wurde uns eine Fahrt nach Italien vorgeschlagen, für die Erasmus+ eine Pauschale zur Verfügung stellen würde, mit der die gesamte Reise fast vollständig finanziert werden könnte. Bei dem Angebot musste ich nicht lange überlegen und bin – dank tatkräftiger Unterstützung und Planungshilfe eines Lehrers – im Juni 2022 zusammen mit zwei anderen Schülern mit dem Zug nach Meran gefahren.

#Birth Culture 0

Alljährlich wird im Mai das Wissen und Können der Hebammen mit dem Internationalen Hebammentag gewürdigt. Der Aktionstag soll auf die unzureichende Versorgung mit Hebammenhilfe weltweit aufmerksam machen.

Seit seiner Einführung durch den Internationalen Hebammenkongress im Jahr 1991 ist damit vor allem der Mangel an Hebammen gemeint. Eine Hebamme für die Entbindung und anschließende Betreuung zu finden, ist für viele Schwangere schwieriger geworden. Zugleich ist in den letzten Monaten mit der Covid 19-Pandemie eine Herausforderung hinzugekommen, die neue Herausforderungen an das Hebammenwesen stellt.

Hebammenwesen als Immaterielles Kulturerbe

Mit der Eintragung des Hebammenwesens wurde dessen besondere soziale und kulturelle Bedeutung gewürdigt. Die Arbeit der Hebammen beruht auf einem breiten medizinischen und geburtshilflichen Wissen, das seit Generationen von Hebamme zu Hebamme tradiert wird. Zudem trägt die Betreuung durch Hebammen dazu bei, dass es seltener zu Frühgeburten und zu medizinischen Eingriffen während der Geburt kommt.

Der Beruf der Hebamme gehört zu den ältesten Frauenberufen und hat bis heute einen hohen Stellenwert in unserer Gesellschaft. Darüber hinaus üben die Hebammen eine wichtige Rolle in der Beratung, Betreuung, Vorsorge und Pflege der Frau in ihren Lebensphasen aus.

#Birth Culture 0

Im 2018 versuchte die Journalistin Gunda Windmüller mit einer Petition den Duden zu überzeugen, das Wort Schamlippen in Vulvalippen umzubenennen. Leider wurde das Wort nach wie vor nicht in das wichtigste deutsche Wörterbuch aufgenommen, dennoch bleibt in uns als Frauenmuseum der Gedanke und Wille, den Begriff des Schams in Verbindung mit den weiblichen Genitalien abzunehmen.

Derzeit in unserer Sonderausstellung zum Thema Geburtskulturen haben wir auch eine Vielzahl an Gipsfiguren unterschiedlicher Vulven ausgestellt. Die Idee dahinter: Vielfalt ist schön und weibliche Geschlechtsteile, Sexualität und Lust sollen keineswegs mehr verdrängt oder tabuisiert werden.

Für  geschlechtsübergreifende Begriffe wie Schamhaare oder Schambereich gibt es zum Glück (sogar im Duden) bereits Alternativen wie Intim- oder Genitalbereich. Jetzt gilt es also weiterhin das weibliche Schamgefühl abzubauen. Sprache ist dabei mehr als hilfreich, denn Sprache kann Realität formen und bewegen. Also wenn auch der Begriff es noch nicht in den Duden geschafft hat, liegt es in unser aller Hand den Begriff Vulvalippen im Alltag einfach und gelassen zu verwenden.

Sarah Trevisiol

#Birth Culture 0

Ukrainische Frauen auch mit dabei beim Treffen des Internationalen Netzwerkes aller Frauenmuseen (IAWM) in Meran

Am 19. und 20. April hat sich in Meran eine ganz besondere Delegation von Frauen getroffen – die Vertreterinnen des internationalen Frauennetzwerkes (IAWM) sind aus Österreich, Deutschland, Spanien und sogar der Ukraine angereist. Gemeinsam haben sie die Wanderausstellung Birth Cultures über Geburtskulturen gestemmt, welche noch bis Ende November 2022 im Frauenmuseum Meran zu sehen ist. Die Organisatorinnen erinnern „wie wichtig es ist, sich gegenseitig zu helfen. Vor allem ukrainische Frauen brauchen jetzt unsere volle Aufmerksamkeit und Unterstützung. Frauen in Kriegsgebieten sind schrecklichen Schikanen ausgesetzt und erleiden Vergewaltigungen, Diskriminierungen und große Armut.“

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